Per la Sanità, per le persone che hanno bisogno di cure, di assistenza, di aiuto è proprio un gran brutto momento. I cittadini sono sempre più spaventati dall’intrusività violenta che le decisioni sulla sanità hanno nella loro vita e cominciano a rendersi conto come i sacri valori di cui tutti si riempiono la bocca, dignità, autonomia, diritti, vita, alla fine siano in mano ad una politica incosciente al confronto della quale l’uomo di latta del mago di Oz appare più umano di noi.

Il dato che anche a me impressiona lo confesso è l’incapacità, l’insufficienza di pensiero, il potere inadeguato di queste “nuove parche”, cioè dei nuovi amministratori della malattia  umana che con le forbici in mano alla faccia di qualsiasi democrazia, di qualsiasi diritto, di qualsiasi carta costituzionale, decidono materialmente le “sorti” degli individui. Le “parche” erano divinità che sovraintendevano al destino degli uomini, alle quali gli antichi offrivano, come del resto l’attuale politica, “pecore nere” perché ritenute animali infernali, sono quelle  che come diceva Tacito “infrangono e macellano” (exangues aut laceros prosternunt) portando le persone in rovina.

La cosa quindi a cui non riesco a rassegnarmi è il macello gratuito che si potrebbe evitare ma che non si evita perché chi lo dovrebbe evitare non sa evitarlo. “Non” sa evitarlo perché “non” sa, “non” può, “non” deve, “non” è in grado, “non” ha un pensiero. Per cui a causa  di questa serie si avverbi di negazione “non”  la gente soffre, patisce, muore persino.

Il 15 novembre è scaduto il termine per definire una mediazione sui tagli alla Sanità tra governo e regioni, ebbene a questo appuntamento, nel silenzio più generale, nessuno si è presentato, le Regioni senza idee e senza controproposte hanno come disertato. Cioè hanno valutato che margini di mediazioni non c’erano e quindi si sono sfilate da ogni possibile coinvolgimento abbandonando al loro destino milioni di persone.

La mancata sigla dell’accordo comporterà l’applicazione “senza mediazioni” di tutte le misure di contenimento della spesa del Ssn. Sia quelle del decreto Tremonti che quelle successive del Governo Monti, a valere dal 2013 in poi. Tra queste, i tagli ai beni e servizi, ai posti letto ospedalieri e alle prestazioni acquistate dal privato accreditato (specialistica e ospedaliera). Tutte misure che si aggiungono a quelle del luglio 2011 (ancora beni e servizi, tetto dispositivi medici, farmaci, ticket ecc), per un totale di 13 miliardi di euro nel biennio 2012/2014. Ricordo che negli ultimi 10 anni sono stati soppressi quasi 72000 posti letto senza che le Regioni abbiano provato a calcolare una banale “funzione di domanda” per capire se il bisogno di  cure ospedaliere, a causa dei tagli, sarebbe andato in eccesso o no.

Se  i malati non calano e i tagli, non saranno compensati con altre forme di assistenza che fine faranno i malati? Le Regioni non hanno mai risposto a questa domanda. Eppure è a loro che interessa sapere quante barelle in più del normale avremo nei corridoi? O quanta mortalità in più avremo per cattiva assistenza per i malati complessi? Che grado di decadimento della qualità delle cure? Quante interminabili ore dovranno aspettare i malati piegati in due nei nostri pronto soccorso? Cosa dicono le Regioni rispetto ai dati del rapporto annuale del tribunale per i diritti degli ammalati, presentato pochi giorni fa, che ci dicono che per una semplice visita oculistica ci vogliono 8 mesi e che il 51.4% dei malati non riesce ad accedere ai servizi e che il 48.6% dei cittadini dichiara che il carico economico legato alle cure è insopportabile?

Perché dovremmo tollerare il potere delle forbici? Mentre la politica delle forbici si prepara alle prossime elezioni e offre lo spettacolo desolante di tattiche opportunistiche, di posizioni di tornaconto, di alleanze effimere e spurie, nelle persone che  hanno esperienze personali di sanità, sta prendendo forma una reazione che ormai passa quasi per un istinto di sopravvivenza…come di chi pur mite ma molestato e minacciato…si ribella mordendo chiunque si proponga come pericoloso e letale.

Per molta gente che ha fatto esperienza diretta di sanità è come sono stati trattati  a orientare le loro opinioni nei confronti della politica. E questo la politica delle forbici la pagherà cara. Valga come esempio un video reso pubblico da “piazza pulita”, nel quale un uomo assiste in un pronto soccorso la moglie in barella lasciata senza assistenza dopo un delicato intervento chirurgico:siamo abbandonati, ormai per la sanità solo tagli….si riempiono le borse di miliardi …eppoi non ci sono i posti letto…tagliano tagliano… bastardoni che non sono altro…”.

Non molto tempo fa una invettiva come questa sarebbe stata rivolta contro gli operatori, i servizi organizzati male, forse le aziende. Oggi la gente ha capito che la questione è ben più grave e profonda. La cattiva politica toglie diritti e per questo il potere delle forbici è vissuto dai malati e dai loro famigliari molto più di una ingiustizia.

Articolo Precedente

Quale Stato tutela la polizia?

next
Articolo Successivo

Caritas, gli effetti della crisi: in dieci anni i ‘poveri cronici’ sono quadruplicati

next