Corruzione vergognosa. Ormai è diventata una eco, ma questa volta l’indignazione è del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che durante la cerimonia al Quirinale per l’apertura dell’anno scolastico ha dichiarato: “Purtroppo, anche di recente, la cronaca ci ha rivelato come, nel disprezzo per la legalità, si moltiplichino malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili, vergognosi“. “Non è questo un contesto accettabile – aggiunge – per persone sensibili al bene comune, per cittadini onesti, né per chi voglia avviare un’impresa”.

Ma non solo. Il capo dello Stato prosegue parlando a “chi si preoccupa oggi giustamente per l’antipolitica: deve sapere risanare in profondità la politica”. E, dopo aver notato come questo provochi sentimenti di antipolitica, ha affermato: “Chi vuole promuovere nuovi investimenti non può ignorare lo svantaggio della corruzione e del malaffare“. “Risanare la politica, se lo si vuole fare si può – ha assicurato Napolitano – Così come si può battere la mafia, come hanno dimostrato 20 anni fa Falcone e Borsellino“.

Il presidente Napolitano, di fronte a circa 3mila giovani studenti nel cortile del Quirinale, ha più volte sottolineato “il valore della legalità” valore “purtroppo” violato più volte come anche “la recente cronaca ci ha rivelato”. Si moltiplicano così “malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili e vergognose” ha aggiunto senza entrare nel merito, ad esempio, dell’ultimo caso che ha portato alle dimissioni di Renata Polverini, in ogni caso, per il Capo dello Stato, “non è questo un contesto accettabile per persone sensibili al bene comune, per cittadini onesti, nè per chi voglia avviare un’impresa”. Bisogna quindi – ha detto ancora tra gli applausi “risanare in profondità la politica” per combattere l’antipolitica crescente. Ed anche, ha aggiunto, rivolto probabilmente al governo, “chi vuole promuovere nuovi investimento non può ignorare lo svantaggio della corruzione e del malaffare”. Un vero e proprio handicap allo sviluppo che, per il presidente, non solo si deve combattere ma che si può vincere.

Il “valore della legalità” in primis nel mondo della politica: “Ma la legalità si deve praticare a tutti i livelli, e dunque anche nel nostro piccolo mondo quotidiano” continua il presidente. “Nella vita scolastica legalità vuol dire rispetto per le regole, rispetto dei compagni, specie di quelli più deboli, e soprattutto rispetto degli insegnanti”. A ciò bisogna aggiungere, ha detto ancora il capo dello Stato, “un altro fondamentale valore: quello della solidarietà, mostrandosi capaci di stare al fianco di chi ha maggiori difficoltà”.

“Una società che creda e pratichi la superiorità dell’istruirsi bene rispetto al contare sulla raccomandazione; un mondo del lavoro che contribuisca alla formazione dei giovani e premi le loro competenze, un’azione pubblica che riconosca il ruolo cardine dell’istruzione e in essa investa”. Questi sono infine i tre elementi fondamentali per il buon funzionamento della società secondo il presidente della Repubblica.

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