La Spagna ”non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Banca centrale europea (Bce) non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito”. Insomma per il ministro del Bilancio spagnolo Cristobal Montoro,  la Spagna sta mettendo in pericolo l’euro con l’aumento del suo debito sovrano. “Ecco, danneggiamo l’euro con l’aumento del nostro debito sovrano”, ha dichiarato il ministro, cercando di difendere i tagli alla spesa.

L’esecutivo spagnolo ha obbedito “alle raccomandazioni della Ue, che sono obbligazioni”, ha proseguito il ministro Montoro: “Se intendiamo essere Europa e costruire l’Europa dobbiamo accantonare parzialmente le nostre convinzioni”. Il governo Rajoy sta “ristrutturando l’economia e il settore pubblico”, perché per la crescita bisogna tagliare i servizi, continua il ministro. Montoro, che ieri ha lanciato l’allarme sulle nomine dei funzionari dell’amministrazione pubblica, ha aggiunto oggi che “bisogna dire le cose come stanno. La Spagna sta vivendo una seconda recessione economica, un prolungamento di quella del 2009. Dobbiamo uscirne per come siamo, cioè Europa, e con l’euro”. La ragione, ad esempio, dell’aumento dell’iva previsto nella manovra da 65 miliardi è proprio questa, ha spiegato Montoro, cioè aumentare le entrate in modo che “non siano messe a rischio le buste paga dei lavoratori statali”. Lavoratori di un settore che ora “il governo sta ristrutturando” seguendo le “raccomandazioni dell’UE” che “sono obbligatorie”. Il ministro ha poi commentato: “Se vogliamo essere Europa e costruire l’Europa dovremo abbandonare alcune delle idee in cui crediamo”. 

Dall’Europa però arriva l’ammonimento. I 100 miliardi messi adisposizione dall’Eurogruppo per la ricapitalizzazione delle banche spagnole potranno essere usati solo a questo scopo, “non per altri obiettivi”. Lo ha precisato il portavoce del commissario Olli Rehn, smentendo notizie di stampa che indicano che Madrid potrà usare parte dei soldi non usati per ricapitalizzare le banche per finanziarie il proprio debito.

Nel primo trimestre del 2012, riferisce Eurostat, il deficit spagnolo è fra i più alti del continente, con un rosso di 14,4 miliardi di euro, inferiore solo a quello del Regno Unito (-14,6 mld). L’Italia si attesta a -13,1 miliardi e la Francia a -9,6 miliardi.  

Intanto Madrid ha piazzato bond con scadenza nel 2014, 2017 e 2019 per 2,98 miliardi di euro, poco sotto l’obiettivo di 3 miliardi prefissato. I tassi però sono in deciso rialzo e come detto, la domanda è in calo. Il rendimento medio del biennale è balzato al 5,204 per cento dal 4,335 per cento di giugno, quello del 5 anni al 6,459 per cento dal 6,072 per cento. Il tasso sulla scadenza 2019 si è attestato al 6,701 per cento. Per quanto riguarda il differenziale fra Bonos decennali e Bund tedeschi, lo spread è a 582 punti base col tasso al 7,03 per cento, non succedeva dal 10 luglio scorso. 

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