Chiudono in negativo tutte le piazze del vecchio continente, proprio come in apertura. Il Ftse Mib cede l’1,31% a 14.642 punti e l’All Share l’1,34% a 15.360. A Francoforte va la maglia nera (-2,28%), a Londra, l’indice Ftse 100 ha terminato la seduta con un -1,03% a 5.075,50 punti. Parigi perde l’1,85%. I timori per il futuro dell’eurozona hanno pesato sui mercati, soprattutto dopo che il governo greco, nonostante il licenziamento di massa di 30mila lavoratori pubblici, ha ammesso che non riuscirà a rispettare gli impegni di bilancio concordati per il 2011 e il 2012 con Ue ed Fmi.

A Milano il Lingotto chiude in rosso, dopo la decisione shock di uscire da Confindustria, resa nota da Sergio Marchionne in una lettera indirizzata alla presidentessa Emma MarcegagliaFiat Industrial guida i ribassi con un calo del 5,74% seguita da Fiat (-3,22%) e da Exor (-2,36%). Nel comparto industriale, cedono anche Pirelli (-3,63%) e Finmeccanica (-2,01%) mentre Ansaldo guadagna il 2,67%. Ribassi per le banche, con Bpm che scivola a -5,99% sulle prese di beneficio dopo il balzo dell’ultima settimana; in calo anche Unicredit (-3,12%) e Intesa Sanpaolo (-0,84%), mentre sale in controtendenza Banco Popolare (+0,8%).

Lo spread Btp-Bund scende sotto quota 370 punti, a 365 punti, dopo aver toccato nelle prime contrattazioni un massimo di giornata a 381 punti, sempre sulla scia delle preoccupazioni per la crisi europea. Il decennale dei ‘bonos’ spagnoli rispetto agli analoghi Bund e’ a 325 punti.

Wall Street ha aperto in calo: il Dow Jones segna -0,25%, il Nasdaq -0,54% e lo S&P 500 -0,27%. Anche i mercati asiatici temono la recessione: pesante ribasso per la borsa di Hong Kong in chiusura di contrattazioni. L’indice Hang Seng lascia sul terreno il 4,38% a 16.822,15 punti. Tokyo (-1,78%) e Taiwan (-2,93%).

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