Dall’inviato Enrico Fierro

Ascolta l’audio del nostro inviato

Ore 19.56 In questo momento i cittadini di Boscoreale stanno andando a occupare il comune, mentre il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, l’uomo che regalò il simbolo di Forza Italia a Silvio Berlusconi, continua a diffondere inutili promesse. È appena tornato da Roma e ha visto il premier: “Non posso dire di più, ma domani certamente il premier risolverà la questione”. Ancora una speranza per la gente del Vesuvio, ancora una promessa vuota. La realtà, a quest’ora, è rappresentata dagli otto autocompattatori bruciati, i manifestanti feriti, i 20 agenti contusi. E questa giornata di violenza non è ancora conclusa. Si aspetta ancora la notte, quando da Napoli arriveranno altri camion carichi di rifiuti ad avvelenare il futuro di questa terra.

Ore 17.30 E’ ormai una guerriglia a macchia di leopardo su tutto il territorio vesuviano, mentre gli autocompattatori sono stati bloccati al bivio di Passanti. Di questi otto sono stati incendiati dalla gente. La polizia è stata costretta quindi a ritirarsi su una rotonda panoramica, dove, anche qui, si sono verificati altri attacchi e scontri. Una quarantina di autocompattatori, sono stati fatti passare da una strada alternativa, e lasciati in una piazzola collegata da vie strette e lunghe. Uno spazio, anche questo, da mesi occupato dalla gente durante le proteste contro la nuova discarica. Ci sono state cariche, scontri, lacrimogeni, e i camion carichi di rifiuti sono dovuti tornare indietro vicino alla discarica. L’impressione che si ricava è che questa rivolta non abbia né direzione né capi. In piazza ci sono ragazzi della scuola col passamontagna, ma anche lavoratori e persone anziane. Tutti esasperati da anni di promesse e dalla puzza che avvolge ormai tutti i paesi del vesuviano. La gente in strada inveisce anche contro il ministro Stefania Prestigiacomo, che incautamente aveva individuato la camorra come responsabile della guerriglia.

Ore 16.30 Cinque autocompattatori che avevano sversato rifiuti nella discarica sono stati bruciati nella zona di via Passanti a Boscoreale. I mezzi, scortati dalla forze dell’ordine sono stati colpi da lanci di pietre e altri oggetti. Gli autisti sono scesi e sono scappati via. I mezzi sono stati accerchiati da centinaia di manifestanti che vengono ora caricati dalla Polizia.

Ore 15.20 Siamo in via Passanti a Boscoreale, dove in questo momento polizia e carabinieri stanno scortando gli autocompattatori. Si vedono scene da guerriglia urbana, con gruppi di ragazzi del posto che tirano sassi. Le forze dell’ordine rispondono sparando lacrimogeni. La gente, affacciata alle finestre, urla: “La monnezza respiratela voi”. C’è tutto un popolo in piazza e il numero di persone aumenta man mano che si inaspriscono gli scontri. Si improvvisano barricate con alberi e oggetti di ogni tipo. Alcuni manifestanti hanno dato fuoco a una macchina della polizia. Scene di guerriglia urbana. E’ la prova di forza voluta dal governo e dai vertici del Pdl. La seconda discarica si deve aprire, costi quel che costi. Ma anche dentro il partito di Berlusconi in Campania ci sono divisioni.

Il sindaco: “Una prova di forza del Pdl per vincere le elezioni a Napoli”

Il primo cittadino di Boscoreale Gennaro Langella afferma: “La verità che mi sento di dire, da sindaco del Pdl, è che il mio partito, la regione, il governo, riaprono questa discarica per vincere le elezioni a Napoli. Stanno sacrificando la vita di 250.000 persone e il futuro dei nostri figli per motivi biecamente politici. E’ una prova di forza di cui l’Italia non aveva bisogno. La discarica Sari, quella attualmente esistente, è illegale. Abbiamo fatto denuncia alla Procura della Repubblica. Ci sono analisi che dimostrano come in quello sversatoio, fino a giugno c’erano sostanze cancerogene. Ma da giugno in poi, non abbiamo più notizie”. Il Vesuvio ribolle, pronto ad esplodere in una nuova giornata di scontri.

La mattinata

Dopo una nottata di scontri bestiali – si sono visti manifestanti feriti, spari di lacrimogeni, una macchina della Digos bruciata, e la polizia usare una violenza inaudita – i paesi del Vesuvio si svegliano e organizzano la rivolta. Boscoreale è bloccata dagli studenti, nel centro del paese i negozi sono “chiusi per monnezza”. La gente assedia il comune dove sono state tolte la bandiera italiana e quella dell’Europa. Al loro posto sono stati esposti drappi al lutto. Il sindaco, Gennaro Langella, parla di “cento camion fermi sulla strada che portano alla discarica”, e dice: “Questa è una provocazione. Aspettano l’incidente per favorire l’intervento dell’esercito”.

La cronaca degli scontri nella notte

Hanno aspettato che si spegnessero le telecamere, l’ultimo collegamento del Tg3 Linea notte, all’una, poi sulla rotonda panoramica, il cuore della protesta contro l’apertura della nuova discarica di Terzigno è scoppiato l’inferno. I poliziotti hanno lanciato i lacrimogeni e caricato, hanno inseguito i manifestanti fino al “centro distribuzione bibite”, un capannone di acque minerali, poi dentro Idealcasa, un negozi di prodotti per la casa. Hanno violato proprietà private, hanno gettato a terra una ragazza picchiandola selvaggiamente davanti ai nostri occhi, lei gridava: “Che cosa vi ho fatto”? Intanto continuano i caroselli dei carabinieri. l’ordine deve regnare a Terzigno: questo hanno deciso a Roma i vertici del Pdl, incapaci di affrontare se non con una violenza bruta l’emergenza rifiuti in Campania. In questo momento, l’una e 50 di giovedì 21 ottobre, vediamo macchine bruciare, madri che urlano: “Siamo qui per proteggere i nostri figli”. Ci sono feriti, gente fermata, su ogni manifestante si accaniscono dieci operatori delle forze dell’ordine. Il controllo sembra totalmente fuggito dalle mani dei funzionari. Se i manifestanti urlano: “Ommo ‘e merda”, altrettanto fanno i poliziotti. La ragione a Terzigno sembra essersi dissolta nei fumi degli incendi.

video di Alessio Viscardi

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