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Ultimatum all’Iran, Trump: “Non ho ancora deciso. Il regime di Teheran può cadere”

Washington valuta un intervento diretto, il Wsj: "Il presidente ha approvato i piani d'attacco, ma ha chiesto di attendere". L'Aiea ribadisce: "Mai detto che l'Iran stia costruendo un'arma nucleare". Nella notte nuovo lancio di missili verso Israele
Ultimatum all’Iran, Trump: “Non ho ancora deciso. Il regime di Teheran può cadere”
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Trump: “Non voglio combattere, ma non ho ancora deciso”

“Non ho ancora deciso se attaccare l’Iran. Mi piace prendere una decisione all’ultimo secondo“. Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti nello Studio Ovale nella serata italiana di mercoledì 18 giugno. “Non voglio combattere. Ma se si tratta di scegliere tra loro che combattono o che hanno un’arma nucleare, bisogna fare quello che si deve fare. E forse non dobbiamo combattere”, ha aggiunto il presidente americano. “Ho delle idee su cosa fare, ma non ho preso una decisione definitiva – ha ribadito Trump nello Studio Ovale – Mi piace prendere la decisione finale un secondo prima della scadenza, perché le cose cambiano. Voglio dire, specialmente con la guerra, le cose cambiano con la guerra. Si può passare da un estremo all’altro“.

Momenti chiave

    • 11:43

      Ambasciatore Iran a Roma: “Pronti a ogni accordo che ci impedisca di avere l’arma nucleare”

      “Abbiamo dichiarato più volte che non abbiamo mai abbandonato il tavolo dei negoziati e non lo faremo, ma parlare di negoziati mentre l’aggressione è in corso è privo di significato. Non si può contemporaneamente affermare di voler negoziare e dividersi i compiti. L’obiettivo principale del regime sionista, con questa palese aggressione contro l’Iran, era quello di porre fine al processo di diplomazia e negoziazione. Questo regime ha attaccato l’Iran proprio durante i colloqui e solo due giorni prima del sesto round di negoziati, e siamo dispiaciuti che il governo americano abbia accompagnato questa azione. Nonostante ciò, la Repubblica Islamica dell’Iran ha dichiarato esplicitamente di essere pronta per qualsiasi accordo che miri a impedire all’Iran di possedere armi nucleari. Tuttavia, se l’obiettivo dell’accordo è privare l’Iran dei suoi diritti nucleari, è naturale che non sia disposta a un tale accordo. Pertanto, la ripresa dei negoziati avverrà sicuramente solo dopo la completa cessazione dell’aggressione, in modo che le condizioni possano essere riesaminate”. Così l’ambasciatore iraniano in Italia, Mohammad Reza Sabouri, in un’intervista a LaPresse.

    • 11:30

      Papa Leone: “Respingere il fascino degli armamenti, si rischia barbarie superiore al passato”

      “Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele, da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati”. E’ l’ammonimento di Papa Leone XIV al termine dell’udienza generale.
      “In realtà, – ha osservato – poiché nella guerra odierna si fa uso di armi scientifiche di ogni genere , la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti ad una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati. Pertanto in nome della dignità umana e del diritto internazionale ripeto ai responsabili ciò’ che soleva dire papa Francesco: ‘la guerra è sempre una sconfitta’. E con Pio XII: ‘nulla è perduto con la pace, tutto può essere perduto con la guerrà”.

    • 10:53

      Iran all’Onu: “Risponderemo senza limiti agli attacchi di Israele e Usa”

      L’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini, ha detto che l’Iran risponderà “seriamente e con forza, senza alcuna restrizione” agli attacchi israeliani sul suo territorio”. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz, citando la Reuters. Se Teheran giungesse alla conclusione che gli Stati Uniti sono coinvolti in questi attacchi – ha aggiunto -, inizierebbe a rispondere anche all’aggressione statunitense.

    • 10:45

      Teheran: “Intervento Usa scatenerebbe guerra totale nella regione”

      Esmail Baghaei, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha affermato in un’intervista ad Al Jazeera English che un intervento americano a sostegno degli attacchi israeliani in corso sulla Repubblica Islamica “sarebbe la ricetta per una guerra totale nella regione”. Alla domanda se ritiene che gli Stati Uniti possano controllare Israele, Baghaei ha fatto una smorfia e ha risposto “Non proprio”.

    • 10:44

      Iran: “Abbattuto F-35 israeliano a sud di Teheran”

      La difesa aerea iraniana ha colpito e abbattuto un caccia F-35 israeliano nella zona di Javadabad, nei pressi di Varamin, località a circa 80 km a sud est di Teheran. Lo ha annunciato il prefetto di Varamin, come riferisce l’agenzia Isna.

    • 10:41

      Ex 007 israeliano: “Calata l’intensità dei missili iraniani”

      L’ultima notte è stata segnata da “un calo d’intensità” nel lancio dei missili iraniani su Israele in risposta agli attacchi dello Stato ebraico. Lo sostiene Danny Citrinowicz, ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana, direttore del dipartimento di studi sull’Iran e l’Islam sciita all’Institute of National Security Studies di Tel Aviv e analista dell’Atlantic Council americano.

      Intervistato dal canale Iran International, organo d’informazione legato ad ambienti dell’opposizione iraniana in esilio con base a Londra, Citrinowicz ha definito la nottata appena trascorsa “la più tranquilla” per Israele in sei giorni di scontri. E ha ipotizzato che Teheran tema di ritrovarsi “a corto di missili”: secondo stime d’intelligence da lui citate, prima dell’inizio della guerra la Repubblica Islamica ne disponeva in tutto di “circa 2000” operativi.

    • 10:15

      Teheran: “I nostri impianti nucleari funzionano normalmente”

      Gli impianti nucleari iraniani funzionano normalmente. Lo ha affermato – secondo quanto riportano i media iraniani – Mohammad Eslami, direttore dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana. “Il morale dei nostri colleghi è eccellente – ha aggiunto – svolgono il loro lavoro con dedizione”.

    • 10:14

      Media: “Colpita l’università Imam Hossein, finanziata dai Pasdaran”

      Non solo siti nucleari, ma anche un’università di Teheran è stata presa di mira dagli attacchi di questa notte sull’Iran. Lo riportano i media britannici, precisando che si tratta della Imam Hossein, un ateneo che si ritiene finanziato dal corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (i cosiddetti pasdaran) alla periferia est della capitale iraniana. Ignoti al momento i possibili danni.

    • 10:07

      Gruppo hacker israeliano: “Attaccato il più grande exchange di criptovalute dell’Iran”

      Il gruppo di hacker filo-israeliano The Predatory Sparrow ha annunciato un nuovo attacco informatico contro il più grande exchange di criptovalute dell’Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della Repubblica islamica. L’exchange Nobitex è stato attaccato, riferisce il gruppo. The Predatory Sparrow ha minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali.

    • 09:50

      New York Times: “Israele iniziò a pianificare gli attacchi all’Iran a dicembre”

      Israele ha iniziato a pianificare gli attacchi contro l’Iran a dicembre, dopo che la decimazione del gruppo Hezbollah e la caduta del regime di Assad in Siria hanno “aperto un corridoio aereo“. Lo riporta il New York Times. Secondo quanto riportato Netanyahu avrebbe presentato i piani a Trump quando si è recato alla Casa Bianca lo scorso febbraio. Il presidente americano, invece di scegliere di unirsi all’assalto o di non fare nulla, avrebbe scelto inizialmente una via di mezzo fornendo a Israele “un sostegno, ancora non reso noto, da parte della comunità di intelligence statunitense per portare a termine l’attacco”. Secondo il quotidiano nonostante Trump abbia suggerito che gli Stati Uniti potrebbero essere coinvolti direttamente, ora ci sono “poche indicazioni che il conflitto possa essere risolto rapidamente attraverso la diplomazia”.

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