Attacco all’ospedale, per Biden “non è stata Tel Aviv”. L’Onu condurrà un’indagine sul massacro. Media arabi: “Raid sulla Striscia: 4 morti e 50 feriti vicino a una scuola”

Biden incontra Netanyahu, parla di aiuti umanitari con Abu Mazen e annuncia che l'Egitto è d'accordo ad parire il valico di Rafah per far passare 20 camion di aiuti umanitari. L'Onu: "Rischio espansione del conflitto". Parolin: "Santa Sede cerca contatti da entrambe le parti". Evacuate le ambasciate israeliane in Egitto e Marocco, scontri a Beirut. L'Arabia Saudita ai suoi cittadini: "Lasciate il Libano"

Aggiornato: 09:31

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    21:13

    Attacco all’ospedale, Biden: “Non è stata Tel Aviv”. L’Onu: “Rischio di un’espansione del conflitto”. Parolin: “Santa Sede cerca contatti”

    L’attacco all’ospedale di Gaza per il presidente Usa Joe Biden, volato a Tel Aviv per dimostrare l’appoggio Usa, non è attribuibile a Israele. Mentre cortei, manifestazioni si registrano in diversi paesi, compresi scontri a Beirut, l’Onu avverte sul  “rischio reale di un’espansione del conflitto”. La Santa Sede, attraverso il Segretario di Stato Pietro Parolin, fa sapere che “cerca contatti da entrambe le parti” e che non si deve perdere la speranza. “Ribadisco la nostra forte condanna per gli attacchi terribili e la presa degli ostaggi da parte di Hamas” ha detto l’alto prelato.

    L’inquilino della Casa Bianca, che ha promesso stando a Netanyahu aiuti “giganteschi”, ha anche esortato gli alleati a non ripetere gli errori commessi dagli Usa dopo l’11 settembre e  a non farsi divorare dalla rabbia per i massacri di civili inermi portati a termine dai terroristi di Hamas il 7 ottobre. 

    Quella di Biden è stata una missione lampo per manifestare solidarietà al migliore alleato dell’America in Medio Oriente. Ma anche, e soprattutto, per esortare il governo Netanyahu ad agire con cautela davanti al dramma umanitario che sta affrontando la popolazione di Gaza, a ponderare bene le azioni militari che Israele si accinge a continuare – invasione via terra inclusa – e le decisioni sul futuro dell’enclave palestinese. Pena il rischio di un’escalation della guerra in tutta la regione.

    La rabbia che consuma Israele dopo l’attacco di Hamas, ha detto chiaramente Biden davanti al premier Benyamin Netanyahu e al suo gabinetto di guerra, a cui ha partecipato, è la “stessa che hanno provato dopo l’11 settembre” gli Stati Uniti, che ora “piangono con Israele”. Ma, ha avvertito, lo shock, il dolore, l’ira di questo momento, non devono far ripetere allo Stato ebraico gli errori “commessi dagli Stati Uniti”. “La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas“, ha sottolineato il presidente americano in un discorso che ha cercato di toccare le corde giuste, e anche “la perdita di vite palestinesi conta”. Parole pronunciate non a caso all’indomani della strage dell’ospedale di Gaza la cui responsabilità il mondo arabo in rivolta ha addossato all’esercito israeliano e sulla quale sia l’Onu sia l’Ue mantengono per ora una valutazione prudente. Tel Aviv ha mostrato video e diffuso una intercettazione che invece porterebbero l’attribuzione dei pazienti della struttura a un errore della Jihad islamica, poi utilizzato per addossare la colpa a Israele.  Biden – che ha bollato gli orrori di Hamas come peggiori di quelli dell’Isis – ha precisato che la certezza su come siano andati i fatti gli è stata fornita dai “dati” elaborati “dal Pentagono”.

    Il capo della Casa Bianca è stato chiaro e senza esitazioni anche su un altro punto: pur senza mai nominarli, ha ammonito Hezbollah, che continua a martellare il nord di Israele, e l’Iran, che invoca la distruzione del “nemico sionista”. “Se pensate di attaccare Israele – ha avvertito – rinunciate a quest’idea, non fatelo”. Con il sostegno americano, dalle navi schierate al largo del Paese agli aiuti militari, “oggi Israele è più forte che mai”.

    Israele ha imposto tre condizioni: non permetterà nessun afflusso di aiuti dal suo territorio a Gaza finché non saranno liberati gli ostaggi (che anche per Biden sono “una priorità); che i prigionieri siano visitati dalla Croce Rossa; infine – in base ad una richiesta avanzata dallo stesso presidente Usa – si è impegnato a non impedire forniture umanitarie dall’Egitto: un “minimo” di acqua, cibo e medicinali nella safe zone di al Mawasi, ma senza che queste in alcun modo possano arrivare ad Hamas. “In quel caso – ha avvertito Israele – saranno bloccate”.

    Israele ha continuato a colpire per tutto il giorno e con grande intensità le postazioni di Hamas e della Jihad nella Striscia e i loro dirigenti militari e politici. Tra questi ci sono Muhammad Awdallah, comandante del sistema antimissili tank di Hamas, e Akram Hijazi, della Forza navale. Con più di un milione di sfollati, strutture sanitarie al collasso, rifornimenti scarsi e ancora corpi sotto le macerie, i morti a Gaza sono arrivati a 3.478, con oltre 12.000 feriti. In Israele – su cui continuano ad arrivare i razzi da Gaza (due volte oggi anche su Tel Aviv) – le vittime sono 1.400 e oltre tremila i feriti, di cui 58 in condizioni critiche. 

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  • 23:11

    Biden: “Valico di Rafah potrebbe non aprire fino a venerdì”

    Il valico di Rafah potrebbe non aprire fino a venerdì. Lo ha detto il presidente Joe Biden, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, riferendo che l’Egitto si è detto d’accordo ad aprire il confine con Gaza per consentire il transito di 20 camion di aiuti umanitari.

  • 23:10

    Biden: “Egitto d’accordo ad aprire il valico di Rafah”

    Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si è detto d’accordo ad aprire il valico di Rafah, al confine con Gaza, per consentire il transito di 20 camion con aiuti umanitari. Lo ha detto Joe Biden, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg. 

  • 22:42

    Biden: “Schietto con Israele sulla necessità di aiuti umanitari a Gaza”

    “Sono stato schietto con Israele” sulla necessità di aiuti umanitari a Gaza. Lo ha detto Joe Biden a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg. 

  • 22:41

    Biden: “Non ho offerto truppe americane a Israele nel caso Hezbollah attaccasse”

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha offerto truppe americane a Israele nel caso Hezbollah attaccasse e iniziasse una guerra. Lo ha detto lo stesso presidente, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.

  • 22:31

    Blinken sente ministri G7 per sostegno a Israele

    Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha parlato ieri con le sue controparti del G7. Lo comunica il Dipartimento di Stato, sottolineando che al centro della discussione c’è stato il sostegno a Israele e l’impegno condiviso alla capacità di Israele di difendersi. I leader chiedono il rilascio degli ostaggi e hanno discusso anche modalità per assicurare che gli aiuti umanitari raggiungano i civili che ne hanno bisogno a Gaza. 

  • 22:29

    Hezbollah: “Due membri uccisi oggi nel sud del Libano”

    Hezbollah ha affermato che due dei suoi membri sono stati uccisi oggi nel sud del Libano mentre “erano impegnati in combattimenti”. Lo riporta al Jazeera. In precedenza l’esercito israeliano aveva affermato di aver colpito oggi con un drone una “squadra” di combattenti Hezbollah nel sud del Libano.

  • 22:27

    Manifestazione in solidarietà al popolo palestinese ad Atene

    Migliaia di persone hanno manifestato oggi ad Atene per la guerra tra Israele e Hamas: la polizia greca ha detto che circa 10.000 persone hanno risposto all’appello dei sindacati affiliati ai comunisti in solidarietà con il popolo palestinese.
    Marciando dietro un’enorme bandiera palestinese, la folla ha cantato “Non può esserci pace senza giustizia” e “Questo crimine ha la firma della Nato, dell’Ue e di Israele”. La protesta è culminata davanti all’ambasciata israeliana, dove un cordone di polizia antisommossa ha sparato brevemente gas lacrimogeni contro i manifestanti che si erano avvicinati troppo. In precedenza, circa 100 persone si erano ritrovate davanti all’ambasciata in una manifestazione organizzata dall’Associazione per l’Amicizia Israele-Grecia in quello che è stato il primo piccolo raduno pubblico filo-israeliano dall’inizio del conflitto. I due gruppi non si sono incontrati. “Chiediamo a tutto il mondo democratico di esprimere solidarietà, chiedendo giustizia per le migliaia di innocenti assassinati, ma anche l’immediato rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas“, hanno scritto su Facebook gli organizzatori dell’Associazione filo-Israele. Altre manifestazioni filo-palestinesi si sono svolte oggi nelle principali città della Grecia.

  • 22:05

    Onu: “Le Nazioni Unite vorranno sicuramente condurre le proprie indagini”

    “Le Nazioni Unite vorranno sicuramente condurre le proprie indagini” sul massacro all’ospedale di Gaza, “e dovrebbero essere fatte molto presto e molto rapidamente”. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths in un’intervista alla Cnn. Alla domanda se le prove fornite finora da Israele a sostegno della sua negazione di responsabilità significassero che la questione era stata risolta, Griffiths ha risposto che “non lo è per me, perché non mi occupo di giudicare abusi dei diritti umani e atrocità di quel tipo”. Un’indagine delle Nazioni Unite potrebbe consentire di apprendere lezioni importanti “per impedire che ciò accada al prossimo ospedale, alla prossima scuola dove le persone si rifugiano”.

  • 21:55

    Al-Jazeera: “Quattro morti e 50 feriti nel corso di un bombardamento israeliano”

    Quattro morti e 50 feriti nel corso di un bombardamento israeliano nei pressi di una scuola gestita dall’Unrwa a Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito al-Jazeera.