Guerra Russia-Ucraina, la diretta – Scontri vicino a Kiev. Croce rossa: “Impossibile evacuazione da Mariupol”. Gli Usa: materiale a Kiev per eventuale attacco chimico russo

Distrutto il reparto di oncologia a Chernihiv, raid russi sull'università di Kharkiv. Telefonata Putin-Erdogan, forse un incontro a due con Zelensky. L'amministrazione di Odessa: "Attacco missilistico dalla Crimea". Nuovo scambio di prigionieri. Medvedev: "Cibo e grano solo ai Paesi amici"

Aggiornato: 23:08

I fatti più importanti

  • 08:01

    Oggi il vertice Ue-Cina | Bruxelles usa le leve economiche per convincere Xi a non schierarsi con Putin

    Il 23esimo vertice Ue-Cina, in programma oggi in collegamento video, coinvolgerà il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang quali controparti dei presidenti del Consiglio e della Commissione europei, rispettivamente, Charles Michel e Ursula von der Leyen. “Non sarà un summit normale”, tanto che non è neanche prevista la diffusione al termine di una dichiarazione congiunta. Al centro del confronto virtuale tra Pechino e Bruxelles c’è infatti la guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina: “Vogliamo vedere la Cina usare la sua crescita come potenza globale per difendere l’ordine internazionale basato sulle regole”, spiegano fonti europee. Finora Pechino ha fatto un “esercizio di equilibrio” davanti alla condotta aggressiva della Russia, ed “è nostro interesse” che questo equilibrio “non si trasformi in sostegno aperto” a Mosca.

    Le leve che l’Ue userà nei confronti di Pechino per convincere la classe dirigente comunista a non sposare la causa di Vladimir Putin sono economiche: il “47%” del commercio totale della Cina nel 2021 è avvenuto con l’Ue, viene fatto notare a Bruxelles, a fronte del “12,5%” con gli Usa e il “2,4%” con la Russia. L’Ue è convinta che un’escalation della guerra in Ucraina non sia nell’interesse della Cina, che ha tratto negli ultimi decenni grandi benefici dal libero commercio internazionale.

    Senza contare il fatto che i rapporti commerciali tra Cina e Ucraina prima del 24 febbraio 2022 erano ottimi. Malgrado ciò, il presidente Volodymyr Zelensky non è ancora riuscito ad avere uno scambio con Xi dall’inizio della guerra. Un segno che per la leadership cinese, che ragiona in termini di decenni e di secoli, non conta solo la dimensione economica. Conta, ma saldamente inserita in una prospettiva geopolitica. Per questo il summit è decisivo per capire se l’Ue “geopolitica” di von der Leyen riuscirà a convincere quello che ha già definito “un rivale sistemico” a non diventare un aperto nemico, schierato a fianco della Russia.

  • 08:00

    Il PUNTO – “Mosca non si sta ritirando”. Putin vuole i pagamenti del gas in rubli

    Il 36esimo giorno di guerra è segnato dalla confusione, dall’eterno dramma di Mariupol e da un cessate il fuoco che si fa sempre di più una chimera. Mentre, a Bruxelles, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg lanciava un cupo avvertimento: “Mosca non si sta ritirando, attaccherà ancora”. Gli spiragli negoziali che solo una manciata di ore fa sembravano all’orizzonte si stanno già restringendo. La guerra in Ucraina sta cambiando la sua geografia ma non è finita, come hanno chiarito fonti militari ucraine. “Si sta trasformando in una guerra di posizionamento, con il Sud del Paese e l’area di Chernihiv, a nord di Kiev, come fulcro dei combattimenti”, hanno spiegato le fonti indicando alcune zone grigie, come quella tra Mykolaiv e Kherson, dove ucraini e russi si contendono ogni centimetro. Con un dato non marginale: “La trasformazione in guerra di posizionamento non va nella direzione voluta dall’Ucraina”.

    In Occidente cresce lo scetticismo sulla reale volontà di Mosca – che nel frattempo ha vietato l’ingresso nel Paese ai leader Ue – di mettere in campo la tregua. “Si stanno riorganizzando per prendere un terzo dell’Ucraina”, ha avvertito il premier polacco Mateusz Morawiecki facendo eco alle parole di Stoltenberg, secondo il quale Mosca “non si sta ritirando ma anzi vuole rafforzare la sua operazione militare in Donbass e mantenere la sua pressione su Kiev”. Tesi confermata in serata anche dal Pentagono: le truppe russe “si stanno probabilmente riposizionando in Bielorussia per rifornirsi ed essere impiegate altrove in Ucraina”.

    Nel frattempo, torna a salire la tensione tra Mosca e Ue, dopo che Vladimir Putin ha annunciato: “Da oggi il gas russo si paga in rubli“. I “Paesi ostili”, quelli che hanno varato le sanzioni contro la Russia, per onorare i loro contratti con Gazprom dovranno avere dei conti bancari nella valuta di Mosca. “Non accetteremo”, hanno ribadito Francia e Germania. In serata c’è stata anche una telefonata tra il premier Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La decisione di Putin, comunque, non avrà alcuna conseguenza immediata. I prossimi pagamenti, quelli per le spedizioni di gas di aprile, sono previste a seconda dei contratti o alla fine del mese o a maggio. Inoltre, il meccanismo prevede che gli acquirenti dei Paesi europei ostili paghino la loro bolletta versando le somme in euro in un conto di Gazprombank, che aprirà a sua volta dei conti speciali in rubli. Non solo. Il provvedimento indica anche la possibilità di concedere alcuni permessi per continuare ad effettuare pagamenti non in rubli.