Guerra Russia-Ucraina, la diretta – Scontri vicino a Kiev. Croce rossa: “Impossibile evacuazione da Mariupol”. Gli Usa: materiale a Kiev per eventuale attacco chimico russo

Distrutto il reparto di oncologia a Chernihiv, raid russi sull'università di Kharkiv. Telefonata Putin-Erdogan, forse un incontro a due con Zelensky. L'amministrazione di Odessa: "Attacco missilistico dalla Crimea". Nuovo scambio di prigionieri. Medvedev: "Cibo e grano solo ai Paesi amici"

Aggiornato: 23:08

I fatti più importanti

  • 20:59

    Amministrazione Odessa: “Attacco missilistico dalla Crimea, ci sono vittime”

    Tre missili Iskander lanciati da un centro di artiglieria in Crimea hanno colpito un insediamento nell’oblast’ di Odessa. Lo rende noto Maksym Marchenko, capo dell’amministrazione militare della regione. “Ci sono vittime”, aggiunge, citato dalla Cnn.

  • 20:58

    Kuleba: “Truppe russe si ritirano da Kiev perché non reggono pressione”

    Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, il raggruppamento delle truppe russe da Kiev e Chernihiv verso il Donbass è dovuto al fatto che “non possono sostenere la pressione” necessaria a continuare un assalto all’Ucraina da tre fronti. La decisione di Mosca di ridurre l’attività intorno alla capitale è arrivata in un momento in cui “le forze ucraine hanno iniziato a respingerli con successo dai villaggi e dalle piccole città”, riferisce Kuleba alla Cnn. “Sentivano di non poter mantenere la prima linea intorno a Kiev”, dice. La mossa, sostiene, potrebbe essere indicativa del fatto che Putin stia diventando più realistico sulla strategia militare: “Non riesco a immaginare che il ritiro delle forze russe dal nord dell’Ucraina non sia stato ordinato da lui”.

  • 20:53

    Telefonata Blinken-Truss: “Nuove misure contro la Russia”

    Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto oggi un colloquio telefonico con l’omologa britannica Elizabeth Truss sull’importanza di continuare a mantenere “l’unità transatlantica per sostenere l’Ucraina e coordinare ulteriori azioni rapide contro coloro che sostengono la guerra di Vladimir Putin”. Lo riferisce una nota del Dipartimento di Stato. I due politici hanno discusso dell’imminente riunione dei ministri degli Esteri della Nato e “e di nuove possibili misure per rafforzare la nostra risposta all’aggressione della Russia al popolo ucraino”.

  • 20:46

    Sindaco Slavutych: “Duecento soldati ucraini fatti prigionieri a Chernobyl”

    Circa duecento membri della guardia nazionale ucraina – tra quelli rimasti bloccati nella zona della centrale di Chernobyl mentre era sotto controllo russo – sono stati probabilmente fatti prigionieri dalle truppe di Vladimir Putin in partenza dall’area. A dichiararlo alla Bbc è Yuri Fomichev, sindaco di Slavutych, la città dove vive la maggior parte degli addetti alla centrale. “Li consideriamo prigionieri di guerra”, ha detto Fomichev, spiegando di non avere più contatti con loro da ieri. “Stiamo lavorando a uno scambio di prigionieri”, aggiunge.

    Secondo il sindaco non è ancora chiaro se le truppe russe abbiano lasciato l’intera zona di esclusione di Chernobyl o soltanto l’area circostante la centrale. “La zona di Chernobyl è molto grande. Non possiamo monitorarla tutta, sappiamo solo cosa sta succedendo direttamente intorno alla centrale dove si trovano i nostri lavoratori”. La situazione nell’area, spiega, è troppo incerta per consentire agli attuali lavoratori del sito di essere sostituiti da un nuovo gruppo di dipendenti.

  • 19:57

    Kiev smentisce attacco a Belgorod

    Un alto funzionario della sicurezza ucraino ha negato le accuse di Mosca secondo cui Kiev sarebbe responsabile dell’attacco ad un deposito petrolifero nella città russa di Belgorod. “Per qualche motivo dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà”, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov alla televisione nazionale. Lo riporta il Guardian, citando la Reuters.  

  • 19:05

    Croce Rossa: “Domani nuovo tentativo evacuazione Mariupol”

    La Croce Rossa farà domani un nuovo tentativo di portare in salvo i civili da Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Lo riferisce il Comitato internazionale della Croce Rossa, spiegando che l’evacuazione di oggi non è andata a buon fine perché “la squadra del Cicr, che comprende tre veicoli e nove persone, non ha raggiunto Mariupol e non ha potuto facilitare il passaggio in sicurezza dei civili”. 

  • 18:57

    Sindaco Bucha: ‘Città liberata’

    La cittadina di Bucha, nel nord ovest di Kiev, è stata liberata. Lo ha affermato il sindaco Anatolii Fedoruk in un video postato dal Kiev Independent. Il primo cittadino ha ringraziato le forze armate ucraine per aver liberato la città, occupata dall’esercito russo il 27 febbraio. “Il 31 marzo entrerà nella storia della nostra comunità come il giorno della liberazione dagli occupanti russi grazie alle nostre Forze armate”, ha detto su Telegram. “È un giorno felice. È il giorno di una grande vittoria dei nostri soldati nella regione di Kiev. Faremo di tutto affinché la vittoria arrivi per tutto il nostro paese. Gloria all’Ucraina!”, aggiunge. Nei giorni scorsi era stata liberata la vicina cittadina di Irpin  

  • 18:49

    Metsola: “Sanzioni più estese”

    “L’invasione dell’Ucraina è ingiustificata e inaccettabile. Con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal abbiamo parlato della necessità di sanzioni sempre più estese. Dobbiamo andare ancora oltre. L’Europa sarà all’altezza”. Lo scrive su twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, oggi a Kiev. 

  • 18:30

    Spento l’incendio al deposito di Belgorod

    L’incendio al deposito petrolifero di Belgorod, in Russia, è stato domato. Lo ha reso noto il governatore della regione al confine con l’Ucraina, come riporta la Tass. L’area, ha denunciato Mosca, era stata colpita nella notte da un raid aereo degli ucraini.  

  • 18:25

    Kiev: “Ancora nessuna risposta a nostre proposte”

    “Non abbiamo ancora ricevuto risposte complete alle proposte che sono state espresse a Istanbul. Vediamo alcuni commenti pubblici da parte di funzionari russi, ma stiamo aspettando una risposta formale completa dalla Russia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba – secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda – ricordando che Kiev ha presentato le sue proposte durante i colloqui di Istanbul di martedì scorso. L’attesa risposta da Mosca chiarirà, ha aggiunto, se la Russia ha deciso “finalmente di passare a una discussione costruttiva dell’agenda alla ricerca di soluzioni reciprocamente accettabili”