IL PUNTO – La giornata dei vertici tra i leader occidentali. Oggi prosegue il Consiglio europeo
Raid con bombe al fosforo, missili e attacchi di terra da Kharkiv a Mariupol, spari sui civili in fila per gli aiuti umanitari. Tra ripetute accuse di crimini contro l’umanità, l’offensiva russa in Ucraina continua senza sosta. Dopo un mese di martellamento militare, i progressi sul terreno appaiono sempre più lenti, ma Mosca insiste nel ripetere che “l’operazione avaza secondo i piani“. Una “fase di guerra di logoramento“, l’ha definita Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. In questo quadro, i negoziati proseguono in videoconferenza, mentre i leader occidentali si sono riuniti a Bruxelles, assicurando l’invio di altre armi a Kiev.
Tre vertici: Nato, G7, Consiglio europeo. Un obbiettivo: mostrare l’Occidente unito di fronte a Putin. La Russia è apparsa ancora isolata alle Nazioni Unite: l’Assemblea Generale ha infatti approvato la risoluzione che l’immediato cessate il fuoco: solo 5 contrari e 38 astenuti, tra cui Pechino. L’appello di Zelensky – comparso in videoconferenza a tutti i vertici – non è stato però accolto dai leader. Il presidente ucraino aveva chiesto una fornitura di armi offensive “illimitate“, inclusi “tank e jet”, ma ha ottenuto dagli alleati più sistemi anti-carro, anti-missili e droni.
“Se Putin usa le armi chimiche risponderemo”, ha avvertito Joe Biden a Bruxelles. Nato e Usa, temendo possibili “incidenti nucleari“, hanno attivato anche i loro meccanismi di minimizzazione dei rischi. L’America ha inasprito le sanzioni, comprese nuove misure sulle transazioni in oro della Banca Centrale russa – misura evocata anche dal G7. L’Europa si è detta pronta a nuovi interventi, se necessario. Usa e Ue, ma anche il G7, hanno lanciato poi un chiaro segnale proprio alla Cina: non aiuti Mosca ad aggirare le sanzioni, né la sostenga con assistenza militari o altri aiuti. E la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato con Biden una task force sull’energia. In altre parole, l’Ue vuole sostituire il gas russo con il gnl americano. Un tema, insieme alle eventuali sanzioni – su cui però ci sono spaccature – che sarà affrontato nella seconda giornata del Consiglio europeo. (leggi la cronaca di ieri)