Il punto notturno sulla situazione in Ucraina
Un nuovo, drammatico, appello alla nazione all’inizio di una “notte dura”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare ai suoi cittadini poco prima della mezzanotte, mentre a Kiev infuria la battaglia. Le truppe russe sono ormai nella capitale e con il buio, avvisa Zelensky, “lanceranno un attacco con tutte le loro forze e da più fronti”. Si segnalano scontri ed esplosioni in diversi quartieri. Con la popolazione rinchiusa nelle stazioni della metropolitana, trasformate in rifugi antiaerei, i militari ucraini e i volontari che hanno deciso di combattere preparano la resistenza all’affondo russo. Che arriva mentre l’Ucraina ha aperto al tentativo di negoziato e con le parti che starebbero cercando un compromesso su data e luogo. “Il nostro obiettivo principale è mettere fine a questo bagno di sangue”, dice il presidente ucraino, che ha rifiutato – secondo quanto riporta il Washington Post – l’offerta di aiuto degli Usa per abbandonare il Paese in maniera sicura.
Pesanti scontri sono stati segnalati da Odessa a Mariupol e si combatte anche in altri centri. Il tentativo di espugnare la capitale – dove sono stati distribuiti 18mila fucili alle milizie volontarie – arriva nel giorno in cui l’Occidente ha deciso la terza raffica di sanzioni, alcune delle quali hanno rigurdato direttamente Putin e il ministro degli Esteri Serghey Lavrov. Un nuovo tentativo di arginare la Russia, dopo aver colpito gli oligarchi, che ha provocato la reazione di Mosca, pronta a definire la mossa una dimostrazione di “impotenza” e ad avvisare: “Siamo vicini a un punto di non ritorno delle relazioni diplomatiche con l’Occidente”. Mentre Kiev si avvia alla strenua resistenza.