Il Fatto di domani. Primo Maggio e lavoro, la propaganda di Meloni sbugiardata dai numeri. Terre rare, Usa e Ucraina a un passo d’accordo (o dalla rottura)
LAVORO, LA PROPAGANDA DI MELONI: CONVOCA I SINDACATI E ANNUNCIA 1,2 MLD DI EURO PER LA SICUREZZA. MA COL SUO GOVERNO È TUTTO PEGGIORATO. Non sul tavolo del Cdm, ma in un video sui social: la premier torna su ciò che aveva annunciato ieri in un’intervista al Corriere della Sera. “Il governo ha sempre messo al centro della sua azione” il tema della sicurezza sul lavoro, ha spiegato alla vigilia del Primo Maggio, “lo abbiamo fatto ad esempio con la patente a crediti, con l’assunzione di un nuovo personale ispettivo per incrementare i controlli, con le risorse per premiare le imprese che investono in prevenzione”. Poi il succo: “Abbiamo reperito insieme all’Inail altri 650 milioni di euro per mettere in campo nuove misure concrete che insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti portano a oltre 1 miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per migliorare la sicurezza sui posti di lavoro”. Meloni ha anche detto che vedrà i sindacati a Palazzo Chigi il prossimo 8 maggio e ha raccontato che, in realtà, “crescono i salari reali in controtendenza rispetto a quello che accadeva nel passato”. Sul Fatto di domani, attraverso un fact-checking, analizzeremo le parole della presidente del Consiglio e tutti i provvedimenti adottati in questi anni di governo, che vanno piuttosto nella direzione opposta a quella di un rafforzamento delle politiche del lavoro. Sul tema sono intervenuti oggi anche i sindacati. La Cgil ha presentato uno studio su precarietà e salari, a dieci anni dall’introduzione del Jobs Act: “Ripristinare l’articolo 18, che disciplina la tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo, modificato dal Jobs Act, significa dire al mondo imprenditoriale che la competizione non va fatta su diritti e salario ma va giocata su qualità del lavoro, sull’intelligenza delle persone e sugli investimenti”, ha dichiarato il segretario, Maurizio Landini. Intanto, proprio a poche ore dal Primo Maggio, arriva la denuncia dei 5S sul decreto Pnrr-Scuola, attualmente in discussione nella commissione Cultura del Senato, che prevede l’alternanza scuola-lavoro già dai 15 anni.

CONCLAVE, A ROMA MANCANO ANCORA 9 ELETTORI. INTERVISTA AL CARDINALE MULLER, L’“ANTI-GAY”. Tutti i cardinali, per espressa volontà di Papa Francesco, hanno diritto di voto, ma al momento ne mancano ancora nove: non è dato sapere chi sono, anche se può trattarsi da quelli provenienti dalle aree geograficamente più lontane. Il portavoce vaticano Matteo Bruni ha spiegato che al momento sono due le porpore che non parteciperanno “per motivi di salute”. Lo stesso Bruni ha chiarito che la procedura delle “fumate” rimarrà quella di sempre: una a fine mattinata, l’altra nel tardo pomeriggio, salvo il giorno di apertura del Conclave, il 7 maggio, quando ce ne sarà solo una. La Congregazione dei cardinali, che si è riunita stamane e tornerà a riunirsi venerdì, ha espresso apprezzamento per il passo indietro di monsignor Becciu “per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave”. Sul giornale di domani continueremo a seguire le manovre in vista dell’elezione del nuovo Pontefice e intervisteremo il cardinale Gerhard Ludwig Müller, dal 2017 prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede e “nemico” di Bergoglio sul tema degli omosessuali: “Il nuovo Papa – le sue parole – contrasti la lobby gay”.

“UCRAINA E USA VICINI ALL’ACCORDO SULLE TERRE RARE”. PESKOV: “PUTIN APERTO A NEGOZIATI, MA DEVE VINCERE”. Ucraina e Usa sono vicine a chiudere l’accordo sulle terre rare. Secondo l’agenzia Afp la firma era prevista già oggi, con la ministra ucraina dell’Economia Yulia Svyrydenko a Washington. Ma all’ultimo minuto è saltata l’intesa, riporta il Financial Times. Si dice “terre rare”, ma in palio ci sono – oltre i minerali decisivi per le nuove tecnologie – anche le “materie prime critiche” (come titanio, grafite, litio) le infrastrutture energetiche e logistiche di Kiev. La bozza finale dell’accordo prevederebbe un fondo congiunto “50/50” tra Kiev e Washington. Qui, secondo FT, è il problema: i documenti sono due, l’accordo quadro e un’intesa dettagliata sul fondo congiunto. L’Ucraina ha dichiarato di poter firmare solo il primo documento, mentre il fondo congiunto avrebbe dovuto prima essere ratificato dal parlamento. Gli Usa invece chiedono la firma su entrambi gli accordi. Non sarebbe certa, tuttavia, l’intenzione dell’amministrazione Trump. L’Ucraina ha inserito modifiche all’accordo proposto a marzo dal presidente Usa, giudicato troppo sfavorevole agli interessi di Kiev. L’intesa – una volta firmata dalla Casa Bianca e e da Kiev – dovrà poi essere ratificata dal Parlamento ucraino prima di entrare in vigore. Intanto proseguono gli attacchi del Cremlino: colpite le città di Kharkiv, Dnipro, l’insediamento minerario di Dobropillia, e altre località, con più di 100 droni da combattimento, ha denunciato il presidente Volodymir Zelensky. Bilancio: 50 feriti, fra cui due bambini colpiti a Kharkiv, e un morto, a Dnipro. Il portavoce Peskov apre al dialogo senza fretta: “Putin disponibile a negoziati diretti con gli ucraini senza precondizioni”, ma la pace non si fa “in un giorno”. In ogni caso, la Russia “deve vincere”.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Israele brucia, in fiamme i boschi attorno a Gerusalemme. Un incendio di grandi proporzioni è divampato stamattina nella foresta di Eshtaol, nell’area montuosa a ovest di Gerusalemme. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha già dichiarato la “emergenza nazionale”, tre persone sono state arrestate con l’accusa di incendio doloso. sono stati annullati tutti gli eventi in programma per il Giorno dell’Indipendenza. Su Telegram è arrivato l’appello di Hamas ai “Palestinesi liberi”, quelli fuori dalla Striscia: “Per vendicare Gaza, incendiate tutto ciò che potete vicino agli insediamenti illegali”.
Una bambina di sette mesi è morta dopo essere caduta da un balcone. È successo a Misterbianco, nel catanese. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere stata la madre a lanciarla. La donna, che era seguita dal dipartimento di salute mentale, è stata portata in caserma per essere interrogata.
Educazione sessuale a scuola, ma solo col consenso di genitori, e arresto in flagranza per chi aggredisce i prof: le nuove proposte di Valditara. Al termine del Consiglio dei Ministri di oggi, il ministro dell’Istruzione ha illustrato due provvedimenti che verranno proposti con ddl. Primo: i corsi di educazione sessuale nelle scuole potranno svolgersi solo previo consenso scritto dei genitori: “Le scuole devono fornire una attività formativa alternativa se i genitori negano il consenso”. Il secondo, come già annunciato nei giorni scorsi, rende obbligatorio l’arresto in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici.