Il Fatto di domani. Pressing su Conte per evitare il baratro dei 5 Stelle. L’ira della base del Movimento. Avanza la variante Delta, ma frena la vaccinazione

25 Giugno 2021

GRILLO-CONTE, I 5 STELLE RISCHIANO IL BARATRO. Beppe Grillo ha lasciato l’hotel Forum di Roma in mattinata, lasciandosi dietro le spalle una montagna di macerie. Dopo l’attacco di ieri a Giuseppe Conte, l’ex premier è seriamente intenzionato a mollare la partita (sarebbe infatti “amareggiato e deciso a lasciare”, e “non intenzionato a ricucire con Grillo, che ha posto condizioni irricevibili”. Oltre a “considerare inammissibile quanto avvenuto ieri“, fanno sapere fonti a lui vicine), cosa che potrebbe provocare la deflagrazione del Movimento. Oggi alcuni 5 Stelle, Stefano Patuanelli, Paola Taverna e Ettore Licheri, sono andati a casa di Conte a Roma per sondare il terreno, ma le posizioni sono ancora molto distanti. Mentre l’indicazione generale è attendere l’intervento di Conte, previsto “probabilmente lunedì”, nel M5S i pontieri sono al lavoro per evitare lo strappo definitivo tra Grillo e quello che era il leader in pectore del Movimento. La questione più spinosa è la reale autonomia del capo: per il fondatore del Movimento il ruolo del garante è fondamentale, per Conte una diarchia netta sarebbe ostica e insostenibile. Sul Fatto di domani vedremo, al di là delle dichiarazioni ufficiali, chi sta con chi tra i 5 Stelle.

L’IRA DELLA BASE GRILLINA. “Grillo è una scheggia impazzita, estremamente narciso e poco lucido. Perdere Conte è follia”, dice un commento che compare sulla pagina Facebook dei 5 Stelle. E ancora: “Grillo sta facendo del male a Conte e al M5S. Grillo lo vuole al guinzaglio come in cagnolino. Grillo é in delirio di onnipotenza”. Fino ai giudizi più trancianti: “Con i Cinque Stelle ho chiuso: mi sono rotto i coglioni di una classe dirigente patetica. Conte come capo politico avrebbe ridato forza e vigore a un movimento ormai definitivamente spiaggiato, in agonia, in balia degli eventi”. La reazione della base grillina dà il senso della gravità delle parole del “visionario” Grillo. Vi daremo conto di cosa sta succedendo tra i militanti, anche con le lettere di protesta giunte in redazione. Sul giornale di domani troverete alcuni pareri di nostre firme (e non solo), che danno una chiave di lettura di questa spaccatura politica.

LEGA PER I PREGIUDICATI. In un nuovo intervento sul Fatto, l’ex pm di Milano Piercamillo Davigo punta il dito su un’altra incoerenza del partito di Matteo Salvini, che ha scelto di sostenere il Referendum sulla giustizia promosso dai Radicali. Oltre a al quesito sull’abolizione della custodia cautelare, ce n’è un altro che prevede l’abolizione della legge Severino, che impedisce ai condannati di candidarsi in Parlamento.

COVID, LA MAPPA DELL’AVANZATA DELLE VARIANTI. In Italia l’ultimo bolettino dell’Istituto Superiore di Sanità certifica che la mutazione del virus più diffusa è ancora la variante Alfa, altrimenti detta “variante inglese”, con il 74,9% dei casi. Ma a giugno i casi di Delta e del suo sottotipo Kappa sono saliti al 16,8% del totale. Tanto che il portavoce del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli ha detto che si potrebbero valutare zone rosse localizzate nelle aree ad alta incidenza di variante Delta. Ecco i dati sui contagi registrati nelle ultime 24 ore. Altra questione è quella del sequenziamento per individuare le mutazioni: mentre nel resto d’Europa procede spedito, molte regioni italiane non lo fanno, lo fanno male o non condividono i dati. Ci torneremo sul giornale di domani. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattieha previsto che a partire da agosto proprio la temuta Delta sarà la più diffusa in Europa e anche l’Oms “è preoccupata per questo mutante”, ha dichiarato il direttore Tedros Ghebreyesus. Sul giornale di domani come si stanno muovendo le varianti del Covid nel mondo.

ALTRO CHE “SPALLATA”. La migliore strategia contro le varianti è vaccinare. E a che punto è la campagna di immunizzazione italiana? Stando alle dichiarazioni del commissario Figliuolo, giugno doveva essere il mese della “spallata”. Invece, questa settimana si sono fatte meno somministrazioni della precedente. Un primo problema è il calo di forniture, per cui molte regioni temono di dover interrompere le prenotazioni per carenza di dosi. “Nel mese di luglio verrà ridotto in maniera abbastanza consistente il numero dei vaccini che ci deve essere trasferito. Rischiamo di dover sospendere le ulteriori prenotazioni”, ha detto oggi il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Lo stesso ha dichiarato Vincenzo De Luca dalla Campania.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

L’incontro tra Giorgia Meloni e Viktor Orbán. Partiamo dal viaggio della leader di Fratelli d’Italia di due giorni fa per raccontarvi la trama delle alleanze “nere” e xenofobe del partito in Europa.

La tanto attesa riforma degli ammortizzatori sociali lascerà a casa gli autonomi. Vedremo cosa prevede la bozza stilata dal Ministro del lavoro Andrea Orlando.

In Algeria regna la disillusione. Il Paese vive una crisi drammatica che va avanti da dieci anni. Alle ultime elezioni l’astensionismo ha superato il 70%, anche su impulso del movimento di opposizione al governo, Hirak, che aveva chiesto di disertare le urne. Adesso, per vecchie e nuove classi politiche, formare un governo sarà un’impresa. E c’è sempre l’ombra dei generali.

A Berlino, il caso Wirecard imbarazza la SPD. Un rapporto sull’imponente caso di frode relativo alla società di pagamenti online ha messo nel mirino il vicecancelliere tedesco Olaf Scholz: secondo il dossier, il dirigente socialdemocratico è responsabile di non aver ascoltato i moniti della Banca centrale tedesca e non aver evitato lo scandalo.

Le lettere inedite di Simone Weil, indirizzate alle sue allieve durante il nazismo. Poi Che c’è di Bello, il nostro inserto di cinema, teatro, serie tv e letteratura.


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