Chi di spada perisce: la condanna fatale di “Amore tossico”
Pellicole maledetteIl regista battezza il suo “film di fiction”. È il 1983, la droga dilaga tra le borgate della Capitale. Il cineasta mostra autentiche iniezioni e reali crisi d’astinenza. A Venezia vince un premio marginale. Dopo l’opera prima di Claudio Caligari sono (quasi) morti tutti

Non mancarono gli elogi. Per Segnocinema, “quasi un esempio di cinema-verità sui giovani delle borgate romane in epoca post-pasoliniana”. Tullio Kezich isolò “il risultato più notevole, quello di creare intorno ai personaggi, pur accettati nella loro brutale naturalità, un clima di comprensione e addirittura simpatia”. E, concluse su Panorama, “l’opera prima di Caligari ha il […]
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