Tutto iniziò con l’“attimino” Il boom delle parole orribili
L’italiano è rimasto stritolato tra un “timing”, una “deadline” e gli abusi di “quant’altro” e “piuttosto che”
In principio era “un attimino”. Inesorabilmente, come un virus, si diffuse a tutti i piani della società, ci inseguiva in banca, in palestra, in ufficio, a casa, nessuno ne era immune, dal prete allo psichiatra, dalla casalinga al parrucchiere. Poi avanzò violento il “piuttosto che” usato non in senso comparativo o avversativo, ma come congiunzione. […]
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