Quest’anno, a Natale, Alessandro Borghese passa dall’altra parte del tavolo e prende in mano i fornelli di casa. “Stavolta cucino io, do il cambio alla suocera che ha sempre cucinato”, racconta in un’intervista a Vanity Fair, a pochi giorni dalle feste. Cosa preparerà? Niente menu monumentali, ma piatti che parlano di famiglia e di mestiere, come le zeppolette fritte con le acciughe a pranzo, le bollicine immancabili e qualche ricetta presa direttamente dalla carta dei suoi ristoranti, “per permettere alla famiglia di assaggiarli”.
Nella stessa intervista a Vanity, Borghese lega il rito del Natale a un momento storico per la gastronomia italiana, appena riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco. “Per chi fa questo mestiere da 35 anni come me è motivo di grande orgoglio e soddisfazione, oltre che la realizzazione di un sogno”, spiega lo chef, che dal 21 dicembre tornerà in tv con l’undicesima edizione di Alessandro Borghese – 4 Ristoranti. “Per un cantastorie che racconta i nostri piatti, i nostri luoghi e le nostre tradizioni, è la felicità”, dice, mentre guarda già al futuro: portare l’educazione gastronomica nelle scuole, perché “c’è tanto da poter raccontare” della cucina regionale italiana, soprattutto alle nuove generazioni. Quindi ha anche svelato alcuni luoghi che compariranno nell’undicesima edizione del game show: “Dalle Piane del Gran Sasso con la transumanza delle pecore alla cozza tarantina fino alle paste fresche modenesi, ci siamo spinti fino ai Colli Piacentini”.
“La tv è come camminare sulle uova”
Alessandro Borghese ha sperimentato tanti piatti tipici italiani, valutando le specialità regionali da Nord a Sud. Dunque, per lo chef è arrivato il momento di cambiare format? “Ogni tanto qualcosa di divertente come andare a vedere cosa gli italiani combinano all’estero ci starebbe bene”. Il successo gli ha dato tanto, ma ha dovuto sacrificare il tempo libero: “Non te lo ridà indietro nessuno. Se parliamo delle mie figlie e di mia moglie conta molto la qualità del tempo che passiamo insieme, perché questo genere di vita qua te ne toglie tanto”.
Borghese ha dichiarato, sempre a Vanity Fair, di essersi trovato dentro il cono di luce fin da bambino, senza volerlo: “Non posso dire di averne sofferto”, ha ammesso il cuoco italo-americano. “Ho capito che se ero sotto il cono di luce non era per il mio successo, ma per quello di mia madre. Questo è stato il mio volano: fare il mio. L’ho trovato con la cucina”. Borghese ha rivelato: “La tv è arrivata dopo anni, ed è sempre stato camminare sulle uova“. Lo chef ha dichiarato di aver vissuto il mondo della televisione con “un certo fatalismo” e col pensiero che “oggi c’è, domani chissà”. Ma si ritiene una persona fortunata: “Ho la fortuna di fare sia l’uno che l’altro (cucina e tv ndr) portando avanti due cose che mi appassionano molto”.
“Paura dei 50 anni: zero”
Nel 2026 Alessandro Borghese compirà 50 anni. Mezzo secolo, un compleanno che non spaventa lo chef: “Paura dei 5o? Zero, ma me lo ricordo quando mi fa male il crociato”. E ancora: “Sono un periodo di riflessione, il bilancio è fisiologico ma non ci penso”. A 18 anni Borghese si trovava sul transatlantico Achille Lauro che, a causa di un incendio, affondò al largo della costa somala nel 1994. “C’era silenzio intorno a me anche se ero su una scialuppa mentre una nave era in fiamme e stava per affondare“. Lo showman ha dovuto combattere contro i traumi dell’incidente: “Ciò che mi ha aiutato a combattere il trauma è stata la lungimiranza di salire subito su un’altra nave: una settimana dopo sono tornato in Sud Africa. Mi sono imbarcato su una nuova imbarcazione, ci sono rimasto sei mesi e dopodiché non sono mai più tornato su una nave da crociera”.
Tornando al discorso lavoro Borghese ha detto: “È sempre una cosa gioiosa. Quando la gente mangia è felice, senza contare che non sono un cardiochirurgo: chi fa il mio mestiere deve divertirsi, altrimenti è finita”. Volge al termine l’ennesimo anno trascorso, per la maggior parte, dietro ai fornelli, ma a Natale chi cucinerà? “Stavolta io, do il cambio alla suocera che ha sempre cucinato”. E infine Borghese ha svelato quale pietanza non può mancare nel suo menu natalizio: “A pranzo le zeppolette fritte con le acciughe e, naturalmente, le bollicine. Poi spesso prendo alcuni piatti della mia carta dei ristoranti e li faccio per permettere alla famiglia di assaggiarli. Per la Vigilia penso che preparerò il mezzo pacchero con il ragù di triglie, che è molto buono”.