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Napoli, nuovo blitz contro il clan Amato-Pagano: 11 arresti per camorra, intestazione fittizia di beni e riciclaggio

La nuova operazione arriva a un anno dagli arresti di 53 indagati ritenuti legati ai boss Raffaele Amato e Cesare Pagano, attualmente detenuti al regime del 41-bis
Napoli, nuovo blitz contro il clan Amato-Pagano: 11 arresti per camorra, intestazione fittizia di beni e riciclaggio
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Operazione contro i clan di camorra a Napoli. Nella mattinata del 18 dicembre la Direzione investigativa antimafia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, arrestando 11 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo camorristico, in quanto affiliate al clan Amato-Pagano – operante nei comuni di Melito di Napoli, Mugnano di Napoli e in parte dei quartieri Secondigliano e Scampia di Napoli – ma anche di intestazione fittizia di beni e di riciclaggio, con l’aggravante di aver agito per agevolare il clan. Il provvedimento arriva dopo le indagini contro esponenti di spicco degli scissionisti degli Amato-Pagano. L’operazione è la prosecuzione del blitz di un anno fa nei confronti di 53 indagati ritenuti legati ai boss Raffaele Amato e Cesare Pagano, attualmente detenuti al regime del 41-bis.

Secondo gli inquirenti, le indagini hanno confermato l’operatività del clan Amato-Pagano e la sua organizzazione sul territorio con ruoli ben definiti, la gestione degli stipendi per i familiari dei detenuti e la continua ricerca di luoghi sicuri per le riunioni. In base a quanto ricostruito, due coniugi avevano messo a disposizione del clan la loro abitazione al centro di Melito di Napoli. In occasione delle riunioni, i coniugi si allontanavano, lasciando la casa nella piena disponibilità degli affiliati al clan. Scoperti anche diversi prestanome che risultavano finti proprietari di auto e moto di valore, con falsi contratti di noleggio. Contestate anche condotte di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro proveniente da reati, che veniva versato su carte di credito prepagate utilizzate per trasferire le somme all’estero – in Spagna – nonché tentativi di estorsione ai danni di diversi imprenditori.

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