Le pagine web che girano a vuoto, le email bloccate in uscita e le videochiamate di lavoro che si interrompono all’improvviso. È stata una mattinata di problemi di connessione per migliaia di italiani che hanno Fastweb come gestore della linea telefonica. Dalle prime ore di oggi, mercoledì 22 ottobre, la rete del provider è stata in down su scala nazionale e ha ripreso a funzionare solo intorno alle 15, quando l’azienda ha annunciato di aver risolto il guasto. “L’evento è stato causato da un problema di risoluzione DNS, che ha temporaneamente impedito l’accesso ad alcuni servizi e siti web – ha spiegato Fastweb -. I tecnici si sono attivati tempestivamente per la risoluzione del problema mettendo in campo tutte le misure di mitigazione necessarie per ripristinare la piena operatività. Già alle 14:00, la maggior parte dei clienti aveva visto i propri servizi di connettività fissa tornare a funzionare regolarmente. Una parte limitata dei sistemi interni ha richiesto interventi aggiuntivi, ora in fase di completamento”.
I disservizi
In mattinata, il portale Downdetector.it, che monitora in tempo reale i guasti delle infrastrutture di rete, ha registrato un picco di oltre 35.000 segnalazioni in poche ore. Si tratta di un numero estremamente elevato, che indica un problema diffuso e non limitato a singole aree. I problemi sono segnalati in tutte le maggiori città italiane: la mappa del disservizio mostra una concentrazione particolare a Roma, che risulta la città più colpita, ma le segnalazioni arrivano in massa anche da Milano, Torino, Napoli e da numerosi altri centri. Al momento anche il portale dell’azienda non è raggiungibile. Contemporaneamente, i social network, in particolare X (ex Twitter), si sono riempiti di messaggi “piccati” di utenti che lamentano l’impossibilità di lavorare, studiare o semplicemente connettersi. Al momento, Fastweb non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali sulle cause del guasto né sui tempi previsti per il ripristino completo del servizio.
Il precedente
Il down di Fastweb arriva a soli due giorni di distanza da un altro grave blocco che ha avuto ripercussioni globali: quello dei servizi di Amazon Web Services (AWS). Il guasto ai server di Amazon, partito dalla costa Est degli Stati Uniti, aveva tagliato fuori decine di milioni di utenti da servizi online molto diffusi, evidenziando come la concentrazione dell’infrastruttura web nelle mani di pochi, grandi soggetti, rappresenti un rischio sistemico.