Mario Merola è stato il “Re di Napoli e del suo popolo”, e ora la sua eredità artisitca prosegue con il figlio Francesco, che ricorda il padre in un’intervista al Corriere della Sera.
Il re della sceneggiata ha lanciato diversi talenti, da Gigi D’Alessio e Massimo Ranieri a Nino D’Angelo. “Mi manca tutti i giorni” dice Francesco Merola, “Spesso mi chiudo in bagno a piangere e rivedo di continuo i suoi film. O guardo il documentario che ha realizzato la Rai su di lui”.
Come ricorda la giornalista del Corriere, “la grande debolezza” di Mario Merola è stata il gioco: “Diceva ‘se non hai mai giocato non puoi capire’. Gli piaceva giocare ovunque e a tutto e aveva una passione per il Lotto, la roulette dove aveva i suoi sei numeri fortunati, lo Chemin de fer… Giocava a scopa e a poker, nei casinò e nei camerini del teatro” spiega Francesco. “Quanto ha perso Tanto. Ma solo soldi suoi e ha pagato tutto. Mai lasciato debiti in giro. Lui diceva che aveva sperperato 40 miliardi di lire, ma con leggerezza”.
3 i “vizi” che aveva Mario Merola secondo il figlio: “Il gioco, la famiglia e il cibo. Le donne? E chi è che non sbaglia” continua Francesco, e chiosa: “Papà è tornato sempre a casa, non ha mai lasciato la famiglia. Lei (la madre, ndr) si dispiaceva, ma lo aspettava”.