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“A Gaza c’è un genocidio, è incredibile che alcuni non si espongano”: Ghali lancia l’appello ai colleghi

di F. Q.
“A Gaza c’è un genocidio, è incredibile che alcuni non si espongano”: Ghali lancia l’appello ai colleghi

Non possiamo non dire una parola su ciò che sta accadendo a Gaza“. Ghali affida a un lungo post sui social una riflessione sulla necessità di esporsi su quanto sta avvenendo in Palestina, e invita i suoi colleghi che ancora non l’hanno fatto a prendere posizione e non girare la faccia dall’altra parte.

Il suo messaggio prende le mosse dalla recente morte di Anas al-Sharif, giornalista di Al Jazeera ucciso insieme ad altri cronisti in un raid di Israele a Gaza.Uccidere chi fa informazione significa nascondere la verità, e questo è solo uno degli innumerevoli crimini e violazioni dei diritti umani che si stanno commettendo” scrive. “Ormai lo sanno tutti, lo ammettono tutti: a Gaza è in atto un genocidio“.

Quindi il “richiamo” ai colleghi, a quegli artisti che mettono “la propria faccia e la propria voce al servizio dell’intrattenimento” a ricordarsi che “stiamo vivendo tutti nello stesso lasso di tempo”. Ghali li invita a farsi avanti ed esporsi sottolineando l’importanza dell’impegno collettivo: “La storia ci insegna che la lotta al male, le manifestazioni pacifiche, gli articoli, la voce del popolo hanno comunque fatto la differenza. Insomma, se già sta andando male, figuriamoci come andrebbe se stessimo tutti zitti. In Italia tante figure si sono esposte, ma altre, incredibilmente, no […] Ricordiamoci che i grandi passi si fanno sempre insieme, come la storia racconta”.

In chiusura di post ancora un appello a non considerare estranei fatti che avvengono fuori dalle porte delle nostre abitazioni: “Ricordiamoci che stiamo vivendo la vita insieme, e che, in qualche modo, siamo tutti vicini di casa“.

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