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Erika Ferini Strambi, gli investigatori sospettano l’omicidio. Ma nessun segno di violenza sul corpo

La sera della scomparsa era stata in un bar, poi in giro in auto in direzione opposta rispetto a Milano, città in cui viveva
Erika Ferini Strambi, gli investigatori sospettano l’omicidio. Ma nessun segno di violenza sul corpo
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Era scomparsa la notte tra il 5 e il 6 luglio Erika Ferini Strambi, 53 anni, residente a Milano e impiegata nelle risorse umane di Luxottica. Poi il ritrovamento del corpo senza vita lo scorso 16 luglio nelle campagne tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, scoperto da un agricoltore. Ora diversi elementi portano i carabinieri e il pm di Milano a sospettare che possa essersi trattato di un omicidio. Primo fra tutti l’auto della donna, una Mini Cooper finita in una fossato a duecento metri da dove è stata ritrovata la donna. La vettura risultava chiusa e le chiavi erano all’interno. Accanto al corpo le stampelle con cui la vittima si muoveva a causa di una disabilità e un paio di slip. Mancano all’appello la borsa, i documenti e il cellulare, i cui tabulati non hanno dato riscontro e che risulta spento dall’alba del 6 luglio, prima agganciato sempre a una sola cella.

La sera precedente alla scomparsa la donna era stata in un bar, poi aveva iniziato un lungo girare da sola in auto sulle provinciali tra l’aeroporto di Linate e il Lodigiano. Strade imboccate in direzione opposta rispetto a quella che avrebbe dovuto fare per tornare a casa, forse per incontrare qualcuno. A una prima analisi il corpo non presenterebbe evidenti segni di violenza. I rilevi degli investigatori continuano per capire cosa sia successo quella notte.

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