Potremmo chiamarle api cyborg. È questa la particolare ‘specie’ a cui si sta lavorando al Beijing Institute of Technology. I ricercatori cinesi, infatti, hanno impiantato un microchip (all’incirca di 75 millimetri) nel cervello degli insetti. Questo dispositivo invia impulsi elettrici per guidare i movimenti delle api. Stando alle sperimentazioni, starebbe funzionando 9 volte su 10. Come riportato sul Chinese Journal of Mechanical Engineering, il microchip è dotato di tre sottili elettrodi che penetrano nel cervello e che rispondono agli impulsi generati, permettendo di comandare il volo a distanza.
Ma perché i ricercatori cinesi stanno facendo questi esperimenti sulle api? Ci sarebbero motivazioni militari alla base del lavoro. “L’ape cyborg potrebbe essere utilizzata come strumento per missioni militari di ricognizione o per ricerche di sopravvissuti in aree pericolose”, ammette Zhao Jieliang, il professore a caso dei ricercatori del Beijing Institute of Technology. E poi ha aggiunto: “I robot basati su insetti sono uno strumento prezioso, combinano la mobilità, le capacità di mimetismo e l’adattabilità ambientale degli insetti stessi”.
Limiti e progressi
Gli esperimenti, intanto, vanno avanti. Come ammesso dal professor Zhao Jieliang, alcune parti del corpo delle api (addome e zampe) sono più restie alle stimolazioni: “Il controllo del comportamento degli insetti potrà migliorare grazie a segnali più precisi e tecniche di stimolazione avanzate”. Una volta migliorati, si punterà ad avere insetti più capaci e funzionali: “L’integrazione di moduli funzionali più sofisticati nello zaino di controllo potenzierà anche le capacità sensoriali di questi robot biologici, aprendo la strada a operazioni complesse come la ricognizione e il monitoraggio ambientale”.
Gli esperimenti sugli insetti non sono una novità. Già nelle guerra fredda si era lavorato a prototipi di insetti robot. Il passo in avanti, adesso, è questa combinazione tra l’animale e la tecnologia, ammette il professore del Beijing Institute of Technology: “Rispetto ai robot sintetici, questi ibridi biologico-tecnologici offrono una maggiore capacità di operare in segreto e di prolungare le missioni, rendendoli preziosi per il combattimento urbano, il contrasto al terrorismo e alle attività illecite, nonché per interventi di soccorso”.
Preoccupazioni
Questi esperimenti sulle api, però, sollevano quesiti sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della sicurezza e della privacy. Gli insetti cyborg, infatti, potrebbe anche essere usati per una sorveglianza di massa invisibile. Gli animalisti si sono opposti, visto che le api sono già minacciate dal declino degli ecosistemi.