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‘Ndrangheta e gioco online, processo Gambling: 15 assoluzioni e 2 condanne

Per cinque imputati il Tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato la prescrizione dei reati. Nel 2015 c'erano stati 41 arresti e la Direzione distrettuale antimafia aveva sequestrato aziende per circa 2 miliardi di euro.
‘Ndrangheta e gioco online, processo Gambling: 15 assoluzioni e 2 condanne
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Quindici assoluzioni, cinque prescrizioni e 2 condanne: Antonino Alvaro e Cristian Fotrunato Costantino, ai quali sono stati inflitti rispettivamente 10 anni e 7 anni di carcere per associazione a delinquere aggravata dal favoreggiamento alla ‘ndrangheta. Si è concluso così, davanti al Tribunale di Reggio Calabria, il processo “Gambling” che nel 2015 aveva portato all’arresto di 41 persone nell’ambito di un’inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nel gioco online.

La Dda, che all’epoca aveva sequestrato aziende per 2 miliardi di euro, aveva indagato una presunta organizzazione con proiezione transnazionale che si è servita di società estere di diritto maltese per esercitare abusivamente l’attività di gioco e delle scommesse in Italia. Al netto delle condanne ai soli due imputati per i quali il Tribunale ha riconosciuto un collegamento con le cosche, l’impianto accusatorio è stato ridimensionato dopo il processo di primo grado. E questo nonostante uno dei principali indagati, Mario Gennaro, dopo l’arresto abbia scelto di collaborare con la giustizia rendendo dichiarazioni che avevano avallato i sospetti dei magistrati.

Sono cadute le accuse pure per l’imprenditore Domenico Lagrotteria, difeso dagli avvocati Giuseppe Milicia e Daniela Agnello. I pm lo avevano indicato come uno degli imputati che gestiva “i circuiti di gioco” in Italia assieme al pentito Gennaro. Tutti reati che, tra assoluzioni e prescrizioni, sono venuti meno. Secondo l’avvocatessa Agnello, “la raccolta di scommesse del concessionario maltese BetSolution4U con brand BetPassion non aveva collegamenti con la criminalità organizzata. La giustizia ha restituito dignità all’imprenditore Domenico Lagrotteria e a tutta la sua rete commerciale”. Per l’imputato, invece, “oggi termina un percorso doloroso, un cammino lungo e difficile, ma che non ha mai minato la mia fiducia nella giustizia. L’assoluzione ottenuta rappresenta una vittoria importante, è stata compresa la complessità di un’attività imprenditoriale molto articolata”.

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