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La mia esperienza da incubo con gli autobus di Firenze

Se prendete un autobus di Autolinee Toscane – AT – a Firenze, fatevi il segno della croce: è lo scenario che ho sperimentato io
La mia esperienza da incubo con gli autobus di Firenze
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Se prendete un autobus di Autolinee Toscane – AT – a Firenze, fatevi il segno della croce. Autisti maleducati; corse saltate e sito per il rinnovo degli abbonamenti in down per giorni: è lo scenario che ho sperimentato, insieme, sono sicuro, a centinaia di fiorentini in questi giorni. Ma la situazione dura da anni.

Il primo choc è arrivato prendendo, di corsa, il bus numero 6, davanti alla stazione di Santa Maria Novella. L’autista, che avrà avuto fretta di andare al bar, ha chiuso le porte ad una turista americana in carrozzina. “Can I get in? – posso salire?”. Risposta in italiano: “Sto andando, prendi il prossimo”. E guai a far notare se le corse saltano.

Sull’autobus numero 13, arrivato per grazia del signore 40 minuti dopo l’orario previsto, quando si è fatto presente all’autista “scusi, ma è oltre 30 minuti che aspetto”, il gentiluomo ha guardato di striscio e risposto “ e allora? Sarà saltata la corsa”. Grazie mille, non lo potevo immaginare.

Ma mica è finita qui perché, permaloso, una volta arrivato alla fermata dove dovevo scendere non ha aperto la porta, se non dopo rimostranze. Il motivo? Avergli chiesto perché l’autobus aveva tardato. Ovviamente, ci siamo beccati un bel “vai a c..are”. E il servizio clienti, inesistente. Non c’è né dagli autisti, se non le dovute eccezioni, né da quello che è il servizio clienti un minimo di, appunto, “servizio clienti”.

Il 17 aprile scorso, ad esempio, ho mandato una email di reclamo perché per quasi due ore, mia moglie e figli, sono rimasti a piedi sotto il diluvio. Risposta – il 29 di aprile – inaccettabile aspettare oltre dieci giorni – via email che “si scusano per il disagio” ma ‘le corse sono state riprogrammate a causa del traffico’: rimaniamo a disposizione. Un servizio clienti che, semplicemente, si scusa per il disagio e che non mette in moto nessun tipo di rimborso. In particolare, visto che è una costante, dovrebbero invece rivedere il numero delle corse; la professionalità degli autisti-e che, a Firenze, non lavorano solo per AT – Autolinee Toscane – ma rappresentano la città davanti al mondo. Rischiamo, invece, di fare la figura dei disorganizzati.

Autolinee Toscane: viaggiate con la speranza, di beccare l’autobus.

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