Tra mille cifre circolate, stime a sei zeri e polemiche infuocate, arriva finalmente un dato ufficiale. A fornirlo è Fabrizio D’Oria, Direttore di Vela S.p.A., società partecipata del Comune di Venezia che gestisce gli eventi nell’Arsenale: “Lo spazio utilizzato per il matrimonio di Bezos è una tesa da 600 metri quadrati, di proprietà del Comune, gestita da Vela per eventi pubblici e privati”.
Quanto costa affittare l’Arsenale? D’Oria è preciso: “Per un evento piccolo il costo giornaliero è di 30.000 euro, per uno medio 100.000. Un evento grande come quello di Bezos costa 200.000 euro al giorno”. E l’affitto è durato dieci giorni. “Sette per l’allestimento, uno per l’evento e due per lo smontaggio. Il totale? Due milioni di euro solo per l’uso della location”, conferma il direttore.
A questa cifra si aggiunge l’intero apparato produttivo che ha trasformato la tesa in un set da sogno. “L’allestimento – spiega D’Oria – comprende luci, audio, logistica, sicurezza, catering, scenografie e concerti privati. Solo questa parte vale circa 1 milione di euro”. In totale, dunque, l’uso dell’Arsenale per il matrimonio di Jeff Bezos è costato circa 3 milioni di euro. Il complesso dell’Arsenale, cuore della Venezia storica e navale, ospita ogni anno eventi come il Carnevale, il Salone Nautico e il G10. Ma questa è la prima volta che viene affittato per una celebrazione privata di tale portata. Il matrimonio del fondatore di Amazon ha segnato un primato: “È l’evento privato più importante mai gestito qui”, ribadisce D’Oria.
Ma perché i costi complessivi del matrimonio, spiega, oscillano tra quindi tra i 15 e i 48 milioni di euro? Questo “gap”, spiega D’Oria, è dovuto alla differenza tra i costi sostenuti personalmente da Bezos e il valore complessivo dell’evento. Solo per la cena, ad esempio, servita con posate placcate in oro, si parla di 1.000 euro a persona. In scena, anche Lady Gaga, protagonista di un’esibizione privata nella serata del 28 giugno proprio all’Arsenale. E, a proposito di concerti, conclude D’Oria, una volta un magnate inglese ha voluto i Duran Duran!
