Doveva “portare un messaggio di pace”, ma il risultato del concerto di Al Bano a San Pietroburgo, a conclusione del Forum Economico Internazionale, è soprattutto un’infornata di polemiche che a distanza di ore non si spengono. Alla vigilia della sua esibizione nella piazza davanti al museo Ermitage, il cantante di Cellino San Marco aveva provato respingere le critiche al mittente: “Chi critica è chi all’esterno e non conosce i fatti. Non sanno che in Russia noi siamo messaggeri di pace. È il mio mestiere e lo farò sempre, contro tutto e tutti”. Ed eccolo dunque esibirsi sul palco, davanti al pubblico russo, che va pazzo dei suoi successi, da Felicità a Sharazan, e de suoi acuti. Poi duetta con Iva Zanicchi, che ha risposto all’invito dell’amico volando a San Pietroburgo incurante delle critiche che intanto le piovevano addosso sui social. “Grazie Al Bano, è stata una serata magnifica!”, ha chiosato soddisfatta alla fine del concerto. Sotto il post, però, i commenti sono a tratti impietosi.
“Uno spettacolo che fa discutere”, osserva intanto la giornalista del Tg1 Caterina Doglio, che ha raggiunto Al Bano a San Pietroburgo per un’intervista diventata virale in una manciata di ore. “È contento di vederci o ha paura delle polemiche?”, gli domanda la corrispondente dalla Russia all’inizio del servizio andato in onda ieri sera. “Vi amo, perché vedere vuol dire scoprire”, le risponde criptico il cantante. “Non è spinto dal ricco cachet, dice che è voluto venire a vedere con i suoi occhi”, aggiunge la Doglio.
Poi ecco il passaggio che diventa subito una gaffe. “Tu accendi il televisore in Italia e sembra che qua sia bombe, cannoni da tutte le parti. A te risulta?”, domanda Al Bano alla giornalista. “No, ma non è qui la guerra…”, gli fa notare lei, aggiungendo poi una nota sarcastica: “Il ripasso dei tre anni passati però non ci sarà perché le prove incalzano”. Intanto scorrono le immagini della piazza che si prepara al concerto e quelle dell’arrivo di Iva Zanicchi che, sottolinea l’Agi, non sarebbe poi così nota in Russia “tanto che la stampa la ricorda come ‘partecipante all’Eurovision Song Contest del 1969’ che al tempo si chiamava Eurofestival”.
Le celebrità vere, come spiega una donna russa intervistata dal Tg1 sono i Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, Pupo, Romina e ovviamente Al Bano, che “veniva qui quando la città si chiamava ancora Leningrado, c’era ancora l’Unione Sovietica e il capo del Kgb era Putin”, sottolinea la corrispondente del telegiornale dell’ammiraglia Rai. In chiusura, domanda ad Al Bano perché abbia deciso di esibirsi in Russia anche se aveva detto che sarebbe tornato solo con la pace, “ma la pace ancora non c’è”. La risposta del cantante? “Lo faccio perché è giusto farlo: il mio mestiere è cantare, mi chiamano per farlo”.
