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Iran, Ricciardi (M5s): “Trump ha reso Netanyahu il dominatore del Medio Oriente. L’Italia non offra le basi agli Usa”

Iran, Ricciardi (M5s): “Trump ha reso Netanyahu il dominatore del Medio Oriente. L’Italia non offra le basi agli Usa”
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Al telefono il veterano del Movimento sbuffa di malessere: “Ogni giorno la realtà si dimostra peggiore perfino delle nostre preoccupazioni”. Ma poi Riccardo Ricciardi, capogruppo dei Cinque Stelle alla Camera, passa subito all’analisi politica: “Attaccando l’Iran, Trump ha reso Netanyahu il vero dominatore politico in quell’area del mondo. Quello tra loro è un asse davvero inquietante”.

Sorpreso?
Ormai non ci si può sorprendere più di nulla. Dopodiché il punto è che, senza l’apporto degli Stati Uniti, Netanyahu non avrebbe mai potuto portare avanti la sua operazione militare, sin dall’inizio. Ma tutto questo è possibile anche per il silenzio di un’Unione europea che è ormai ridicola, proprio come i tre ministri degli Esteri europei che hanno appena incontrato il loro omologo iraniano (rispettivamente i rappresentanti di Gran Bretagna, Francia e Germania, ndr). Giorgia Meloni invece non è neanche ridicola, è inesistente.

Oggi la premier ha avuto una lunga telefonata con Elly Schlein.
Penso che sarebbe stato meglio chiamare tutti i leader d’opposizione, anche per dare simbolicamente un messaggio di unità nazionale. Premesso questo, oltre che telefonare Meloni qualche volta dovrebbe anche ascoltare. Un ex premier come Conte, che ha saputo portare la voce dell’Italia in Europa durante la pandemia, potrebbe dargli consigli preziosi.

Domani Meloni sarà alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Non sarebbe il caso di unire le risoluzioni delle opposizioni, visto il momento?
Di solito ognuno prepara il proprio testo, poi ci si unisce almeno su alcune votazioni. Noi del Movimento pensiamo che non ci sia più tempo per ambiguità e che questo esiga la massima chiarezza. Per esempio, bisogna essere chiari nel pretendere che le basi italiane non vengano concesse agli Stati Uniti per eventuali attacchi all’Iran. Lo scriveremo nella nostra risoluzione, e speriamo che su questo ci sia la convergenza almeno di tutte le opposizioni.

Ci sono interlocuzioni in corso con il Pd?
Non ancora, ma mancano ancora quasi 24 ore alla discussione in aula e in un momento come questo sono tantissime. Sappiamo di avere sensibilità diverse rispetto ai dem su alcuni temi di politica estera, ma ora bisogna capire come si evolverà il quadro complessivo.

Martedì avevate in programma di incontrare le altre forze politiche progressiste europee a L’Aia, per cominciare a discutere di un coordinamento contro il riarmo. Appuntamento confermato?
Certo, è un’iniziativa necessaria, ora più che mai. In una fase così drammatica, le forze progressiste devono mettere da parte le diversità e valorizzare i punti in comune, che sono tanti, per lavorare assieme contro questa degenerazione militare. I sovranisti hanno ormai costruito una sorta di internazionale: ora è tempo che lo facciano anche i progressisti, per i quali compattarsi a livello internazionale è una vocazione naturale.

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