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“Non parlo con mio figlio da otto anni. Mi ha dato schiaffi, mi manda messaggi sperando che io muoia presto”: lo sfogo di Corinne Cléry

L'attrice, ospite di Monica Setta su Rai 2 martedì 24 giugno, si confessa a cuore aperto: il rapporto turbolento con l'unico figlio, il dolore tenuto nascosto "per vergogna" e la battaglia per non perdere la casa

di F. Q.
“Non parlo con mio figlio da otto anni. Mi ha dato schiaffi, mi manda messaggi sperando che io muoia presto”: lo sfogo di Corinne Cléry

Corinne Cléry, indimenticata protagonista di film cult come “Histoire d’O“, ha deciso di rompere un silenzio durato anni per denunciare pubblicamente il rapporto turbolento con il suo unico figlio. Ospite di Monica Setta a “Storie al bivio” (in onda martedì 24 giugno alle 21.20 su Rai 2), l’attrice racconta di violenze, minacce e di una battaglia legale che la vede contrapposta non solo al figlio, ma anche a un’ex amica, Serena Grandi.

“Non parlo con il mio unico figlio da otto anni”, esordisce così Corinne Cléry nell’anticipazione della sua intervista. “Da lui ho subito tutto, violenza verbale e perfino schiaffi, ma adesso la cosa è più grave perché lui vuole vendere la casa dove abito e di cui io gli ho donato la nuda proprietà”. L’attrice, che ha cresciuto il figlio da sola (“Ero una bambina quando è nato, ma non ho mai pensato di abortire”), descrive un rapporto che si è deteriorato nel tempo, fino a diventare un incubo dopo la sua decisione di donargli la nuda proprietà di un casale. “Da quando gli ho donato la nuda proprietà […], lui è diventato un’altra persona. Ogni giorno inizia a mandarmi messaggi terribili, dove spera che io muoia presto. In una mail mi ha scritto che vuole vendere il casale, non può aspettare vent’anni per vedermi morire”.

Un dolore tenuto nascosto a lungo per un senso di pudore: “Non ne ho mai parlato prima perchè mi vergognavo di questo dolore così grande che non si può quantificare”, confessa. E aggiunge: “Ho capito tardi che mio figlio mi voleva ingannare. Gestiva tutte le mie cose e aveva comunque una grande stizza nei miei confronti”. Come se non bastasse, c’è anche il presunto coinvolgimento di Serena Grandi, prima moglie di Beppe Ercole, l’amato marito di Corinne Cléry scomparso quindici anni fa. “Mio figlio mi accusa di rubare le sue cose”, racconta l’attrice a Monica Setta. “Tra i testimoni che ha portato contro di me c’è Serena Grandi”.

Un gesto che per la Cléry è un vero e proprio tradimento. “Sono profondamente addolorata perché io ho aiutato Serena quando si era ammalata. L’ho ospitata e l’ho curata, cucinavo per lei e lei ne ha approfittato”. La situazione è diventata così insostenibile che, “pochi giorni fa”, l’attrice ha intrapreso un’azione legale: “Ho fatto una diffida con i miei legali a mio figlio e a Serena Grandi”. Il suo desiderio, dopo un periodo di profondo abbattimento (“Non ho visto nessuno per un mese, non riuscivo nemmeno a parlare”), è semplice e chiaro: “Voglio solo vivere in pace a casa mia”.

Riceviamo e pubblichiamo

Il sottoscritto Alexandre Hubert Roger Wayaffe intende chiarire la propria posizione in relazione alle dichiarazioni pubbliche rilasciate dalla madre, Corinne Marie Madeleine Genevieve Picolo (in arte “Corinne Clery”). Le affermazioni rese dalla signora Picolo nel corso di alcune trasmissioni televisive RAI e su diverse testate giornalistiche sono false e prive di fondamento, oltre che gravemente lesive della propria reputazione personale e professionale. Il sottoscritto, infatti, non ha mai aggredito fisicamente la madre né ha attuato comportamenti manipolatori, minacciosi e ingannevoli. A fronte di questa inaccettabile aggressione alla propria immagine, lo scrivente ha già conferito mandato agli avvocati Maria Chiara Parmiggiani e Federica Gentile dello studio legale Pacifico Associati di intraprendere tutte le necessarie iniziative giudiziarie per la piena tutela dei propri diritti.

Alexandre Hubert Roger Wayaffe

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