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Trova un “tesoro” di gioielli e denaro tra le lamiere del volo Air India, il gesto eroico del fotografo: “Ho dato tutto alla polizia, mi consola sapere che torneranno alle famiglie”

Un uomo di 57 anni, tra i primi soccorritori dopo il disastro, ha recuperato quasi 820 grammi d'oro e contanti. Intanto, proseguono le indagini

di F. Q.
Trova un “tesoro” di gioielli e denaro tra le lamiere del volo Air India, il gesto eroico del fotografo: “Ho dato tutto alla polizia, mi consola sapere che torneranno alle famiglie”

n mezzo al dolore e alla devastazione lasciati dallo schianto del volo Air India AI171, precipitato la scorsa settimana ad Ahmedabad causando 241 vittime, emerge una storia di straordinaria integrità e umanità. Rajesh Patel, un ex fotografo di 57 anni che vive a poca distanza dal luogo del disastro, ha trovato e consegnato alla polizia un “tesoro” recuperato tra i rottami: quasi 820 grammi di gioielli in oro, oltre a 50.000 rupie e 20 dollari in contanti.

Patel è stato uno dei primi a correre verso il relitto in fiamme per prestare aiuto ai feriti. Nei giorni successivi, terminate le operazioni di soccorso ufficiali, insieme ad altri volontari si è dedicato a un compito pietoso: raccogliere valigie e borse non distrutte dall’incendio per recuperarne il contenuto e preservare gli effetti personali delle vittime.

È durante questa attività che ha ritrovato i preziosi. Senza esitazione, ha affidato tutto alla polizia di Ahmedabad. La sua motivazione, espressa in una dichiarazione al quotidiano Hindustan Times, è toccante: “Le autorità e Air India consegneranno tutti gli oggetti personali ai parenti delle vittime, dopo i necessari riscontri”, ha affermato. “Mi consola sapere che nel dolore per la morte di 270 persone [la stima del signor Patel, il bilancio ufficiale resta di 241 vittime, ndr] qualcuno dei familiari potrà rientrare in possesso di queste piccole cose che saranno ricordi preziosissimi”.

Intanto, le indagini sulla tragedia proseguono senza sosta. L’attenzione è concentrata sulla scatola nera, o meglio, sull’unità combinata del registratore dei dati di volo (DFDR) e del registratore vocale della cabina di pilotaggio (CVR), che è stata recuperata sul luogo dell’incidente ma risulta “gravemente danneggiata”. Decodificare la scatola nera è fondamentale per comprendere le cause esatte dello schianto e gli ultimi, concitati momenti a bordo. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni secondo cui l’India avrebbe inviato il dispositivo negli Stati Uniti per il recupero dei dati, data la sua condizione. Tuttavia, il governo indiano ha precisato che la decisione sul luogo in cui verrà effettuata l’analisi spetta all’Aircraft Accident Investigation Bureau (AAIB), l’ente che sta conducendo l’inchiesta. L’AAIB, da parte sua, ha fatto sapere che le indagini stanno procedendo con il pieno supporto delle autorità e che le principali attività di recupero prove sul sito sono state completate.

In seguito all’incidente, che ha coinvolto un Boeing 787 Dreamliner, Air India ha avviato, a partire dal 15 giugno, un’ispezione di sicurezza approfondita su tutti gli aerei della sua flotta di Boeing 787-8/9. Una misura precauzionale per garantire i massimi standard di sicurezza mentre si attendono risposte definitive sulle cause di uno dei più gravi disastri aerei della storia recente dell’India.

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