Soldi per le carrozzine elettriche non più garantiti, interrogazione M5s ai ministri Schillaci e Giorgetti

La questione delle spese per riparazioni e sostituzioni degli ausili a carico delle persone con disabilità motoria che utilizzano le carrozzine elettriche arriva in Parlamento. Costi che dal primo gennaio sono previsti dal decreto Tariffe con i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e con l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario Nazionale. A seguito della pubblicazione dell’articolo su il Fatto Quotidiano del 12 giugno, è stata presentata un’interrogazione a risposta orale 3-02008 alla Camera dal deputato Andrea Quartini (come primo firmatario) del M5s.
Il quesito è rivolto al ministro della Salute e al ministro dell’Economia e delle Finanze, con ministro delegato a rispondere Orazio Schillaci. L’obiettivo è fare chiarezza sul tema, anche alla luce del rimpallo di responsabilità tra governo e Regioni. Nel testo presentato alla Camera, tra le varie cose, si scrive: “L’entrata in vigore del decreto ministeriale del Ministro interrogato (Salute, ndr) ha determinato la revoca dell’efficacia del decreto ministeriale n. 332 del 1999 su tutto il territorio nazionale e il nuovo decreto non prevede più i codici relativi alle riparazioni e sostituzioni per gli ausili rientranti nel codice ISO 12.23 (carrozzine a motore elettrico)” e aggiunge che “il Ministero della salute scarica ogni responsabilità sulle regioni, sostenendo che questa differenza consegue alla nuova modalità di erogazione degli ausili, che richiede alle regioni di espletare gare a evidenza pubblica e pertanto sono le regioni stesse a dover garantire la completa assistenza all’utente”.
L’interrogazione, co-firmata anche dalle deputata M5s Gilda Sportiello, Carmen Di Lauro e Marianna Ricciardi, ripropone le testimonianze raccolte dal Fatto quotidiano e le dichiarazioni di alcune associazioni nazionali che tutelano i diritti delle persone con disabilità (Fish e Confad) e di un’organizzazione che rappresenta oltre 1.200 aziende nel settore del biomedicale, dispositivi e presidi medicali (Confimi Industria Sanità). Il testo rivolto a Schillaci prosegue dicendo che “è inaccettabile fare cassa sui più fragili, sottraendo risorse per batterie e motori delle carrozzine elettriche, joystick e ruote, limitando gravemente la possibilità di muoversi di migliaia di persone non autosufficienti”.
Infine si chiedono principalmente due cose al ministero della Salute responsabile istituzionale del Decreto Tariffe, approvato a fine 2024, “se sia a conoscenza dei fatti e se intendano adottare con la necessaria urgenza iniziative per garantire che i codici relativi alle riparazioni e sostituzioni per gli ausili siano a carico del Servizio sanitario nazionale e siano quindi garantiti gratuitamente alle persone che ne hanno bisogno”. Finora nessun governo in tutti questi anni aveva aggiornato il Nomenclatore e l’aggiornamento era atteso da molto tempo. Nelle ultime settimane sono emerse numerose criticità, come denunciato in particolare in Veneto dove si stanno verificando situazioni ritenute “inaccettabili” e “gravissime”.
Lisa Noja, consigliera regionale Iv, ha annunciato che depositerà anche un’interrogazione in Regione Lombardia: “Il Ministero della Salute sostiene che la problematica si risolverebbe con le procedure di gara, ma per forniture ad alta adattabilità e assistenza, come le carrozzine elettriche, le Regioni sono in grande difficoltà perché il rischio della gara è di compromettere la possibilità delle persone con disabilità di avere ausili personalizzati rispetto ai bisogni individuali. Sto depositando”, conclude Noja, “un’interrogazione proprio per chiedere conto di come intenda comportarsi Regione Lombardia”.