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Ultimo aggiornamento: 9:41 del 11 Giugno

“Se state dalla parte di chi lo prende in quel posto…”: polemica nelle Marche per la frase omofoba dell’assessore di FI

Bagarre in Aula tra il consigliere dem e l'assessore Aguzzi. Il candidato presidente Ricci (Pd): "Frase discriminatoria e volgare"
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Botta e risposta (con tanto di frase omofoba) durante la seduta del consiglio regionale delle Marche. Tutto comincia durante l’intervento del consigliere dem Romano Carancini quando, fuori microfono, l’assessore di Forza Italia, con delega al lavoro, Stefano Aguzzi, commenta: “Chi è che sta facendo arrabbiare Carancini?”. Immediata la bagarre con Carancini che, indispettito, replica: “Le battute l’assessore se le può mettere in un posto dove lui ritiene”. Per poi proseguire: “Non te lo puoi permettere, sei una persona scorretta. Vergognati”. La seduta viene sospesa per cinque minuti. Ma è fuori dalle telecamere che la situazione degenera ancora.

“Dovevi essere eletto per poter parlare”, attacca ancora Carancini. Con Aguzzi che ribatte: “Non ti preoccupare, tu sei all’opposizione perché sei eletto, io sono in maggioranza perché non sono eletto”. È a questo punto che Aguzzi tira fuori dal cilindro la frase omofoba: “Se voi state dalla parte di chi fa quelle robe lì che lo prende in quel posto, non è che domandano a me…”.

Come prevedibile l’esternazione ha sollevato diverse polemiche, soprattutto in campo Pd. “Nella giornata in cui la Giunta regionale non concede il patrocinio al Marche Pride, in programma a Pesaro il 21 giugno, abbiamo addirittura assistito ad una scena vergognosa. L’assessore regionale Stefano Aguzzi (FI), in un battibecco con un consigliere, ha replicato con una battuta di pessimo gusto, con riferimenti omofobi e molto espliciti, a dimostrazione di una sottocultura davvero imbarazzante e che pensavamo non esistesse più in Italia. E che invece dimostra una serie di pregiudizi radicati contro tutte le persone che non corrispondono ai loro criteri di eterosessualità”, ha detto la consigliera della Regione Marche, Micaela Vitri (Pd).

“Che vergogna le parole dell’assessore regionale Aguzzi – ha attaccato pure il candidato dem alle prossime regionali, Matteo Ricci – Una frase discriminatoria e volgare, indegna di chi riveste un ruolo istituzionale. E che conferma, ancora una volta, che purtroppo oggi chi guida le Marche è una giunta omofoba, da sempre contraria al pride, che insulta in modo inaccettabile gli avversari, offendendo allo stesso tempo migliaia di cittadini e alimentando odio e discriminazione. Le nostre Marche sono una regione aperta e inclusiva. E come ogni anno, anche quest’anno saremo al pride, a celebrare l’amore e sostenere con forza i diritti della comunità LGBTQIA+ e di tutti i cittadini marchigiani”.

Aguzzi ha cercato di smorzare i toni dopo la ripresa della seduta: “Quello scorretto è stato lui ma se ho detto qualcosa chiedo scusa, ho solo risposto a un’offesa”.

Non è la prima volta che la maggioranza marchigiana finisce sulle pagine di cronaca per esternazioni, per così dire, “particolari”. Come quando, nel 2021, il capogruppo di FdI, Carlo Ciccioli, tirò in ballo la “sostituzione etnica” per parlare di aborto, o come quando, sempre Ciccioli, disse, candidamente, che “il padre deve dare le regole, la madre accudire”.

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