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“Stavo quasi per batterlo, ragazzi. Per me il tennis è un viaggio, non toglierei tempo al mio essere marito o padre”: la fantastica reazione di Bublik dopo la sconfitta con Sinner al Roland Garros

Il kazako ha commentato con ironia su Instagram la netta sconfitta contro l'altoatesino a Parigi. Poi ha parlato più seriamente in conferenza stampa
“Stavo quasi per batterlo, ragazzi. Per me il tennis è un viaggio, non toglierei tempo al mio essere marito o padre”: la fantastica reazione di Bublik dopo la sconfitta con Sinner al Roland Garros
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“Stavo quasi per batterlo, ragazzi”. Aleksandr ‘Sascha’ Bublik ironizza anche dopo una sconfitta e sui social i tifosi lo acclamano. Il tennista kazako è uscito sconfitto per 3-0 dalla sfida di quarti di finale al Roland Garros contro Jannik Sinner con i parziali di 6-1, 7-5, 6-0 in un’ora e cinquanta minuti di partita. Un match a senso unico, dominato dall’altoatesino, ma sul quale Bublik – come spesso accade – ha deciso di fare ironia.

Una frase che il tennista kazako ha deciso di scrivere sotto un post Instagram in collaborazione tra la pagina ufficiale del Roland Garros e dell’ATP relativo al suo match contro Sinner. Il commento in poche ore ha fatto il giro del mondo, arrivando in tempi brevissimi a raggiungere quota 23.000 likes. Sotto c’è una risposta dell’account ATP che recita: “Non cambiare mai Sascha”, con un emoji sorridente.

Le parole di Bublik in conferenza stampa

Già diverso tempo fa, in più occasioni e in varie forme, Bublik aveva fatto apprezzamenti nei confronti di Jannik Sinner, lodandone le qualità mentali e tecniche. Sull’argomento è tornato anche dopo la sconfitta ai quarti dello slam parigino in conferenza stampa: “Sinner sta giocando ogni partita praticamente sotto le due ore. Merita senza dubbio di essere dov’è adesso. Non sono l’unico a esser stato ‘fregato’ da lui”.

Bublik ha poi risposto anche ad altre domande in conferenza: “Non ho mai avuto l’obiettivo di vincere uno slam. Non l’ho mai pensato o desiderato. Per me il tennis è un viaggio. Sicuramente è una parte importante della mia vita, ma un quarto di finale al Roland Garros è già un gran traguardo. Punto a una vittoria o una finale di un Masters 1000. Se sarò tra i primi 50/60 al mondo ancora tra 10 anni, per me andrà già benissimo, ma non voglio giocare qualsiasi torneo. Toglierei tempo al mio essere marito o padre”.

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