Crime

“Le intercettazioni di Sempio? Se riferite a situazioni reali sono vergognose. C’è un limite al negazionismo”: le parole dell’avvocato di Stasi a Mattino 5

Dopo le rivelazioni di un nuovo super testimone riferite da Le Iene, a tenere banco oggi sono le intercettazioni del nuovo indagato Andrea Sempio, risalenti al 2017

di F. Q.
“Le intercettazioni di Sempio? Se riferite a situazioni reali sono vergognose. C’è un limite al negazionismo”: le parole dell’avvocato di Stasi a Mattino 5

Le nuove indagini sul delitto di Garlasco sono state al centro anche della puntata odierna di Mattino 5 News, in onda su Canale 5 mercoledì 4 giugno. Tra gli ospiti ci sono l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, e il giornalista de Il Giornale Stefano Zurlo. Dopo le rivelazioni di un nuovo super testimone riferite da Le Iene, a tenere banco oggi sono le intercettazioni del nuovo indagato Andrea Sempio, risalenti al 2017. E’ l’11 febbraio di quell’anno e il suo cellulare, l’auto e il telefono di casa sono intercettati: le indagini difensive degli avvocati di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, puntano su di lui e dopo l’esposto della madre di Stasi, depositato nel dicembre 2016, nel febbraio del 2017 vengono attivate le intercettazioni. Quindici giorni, a partire da inizio febbraio. E’ la prima indagine che lo coinvolge, dallo scorso gennaio è nuovamente indagato per l’omicidio in concorso e quelle intercettazioni, che hanno contribuito alla sua prima archiviazione, tornano d’attualità, pubblicate da Repubblica e l’Adnkronos.

Le parole dell’avvocato De Rensis – “E’ la prima volta nella mia carriera che intercettazioni come queste non hanno provocato nulla né negli investigatori né nei magistrati. Queste sono intercettazioni che, se riferite a situazioni reali, sarebbero non gravissime, vergognose. Ma siccome non sono vere… lui le ha dette senza conseguenze, questo è grave“, ha detto De Rensis, legale di Stasi, ospite in studio a Mattino 5 con Federica Panicucci. “Noi siamo stati 18 anni a parlare di una telefonata al 118 (quella fatta da Stasi al momento del ritrovamento del corpo di Chiara Poggi, ndr) mentre qui ci sono indagati che nel 2017 sono corsi a farsi sentire da gente che loro hanno dichiarato essere dalla loro parte, che aveva voglia di archiviare dopo sei mesi”, incalza De Rensis commentando le dichiarazioni di Sempio emerse dalle intercettazioni. “Oggi invece con questi magistrati non si fanno interrogare, non danno il Dna e si oppongono all’incidente probatorio….allora, tutto può essere suggestivo, però c’è un limite anche all’opposizione e al negazionismo. Le intercettazioni di Repubblica devono essere scandagliate”, conclude il legale.

Il botta e risposta – Al che Stefano Zurlo, ribatte: “Il fatto che Sempio dica che gli hanno fatte domande che non si aspettava smentisce questa tesi, non mi sembra ci sia questa vicinanza con gli investigatori. Sempio è intercettato da anni, queste intercettazioni ogni volta che vengono lette sembra che siano pronti ad essere condannati, sono tutte frasi ambigue, percezioni, sono tutte impressioni e sensazioni”. Ma De Rensis non ci sta e replica: “Il pm ha detto a me e agli avvocati che questa indagine è un mezza m… queste sue argomentazioni fanno male alla giustizia ma per fortuna i telespettatori sanno leggere e da soli traggono le conclusioni”. E ancora: “Per me non è normale, mai avuto a che fare con questi giudici, ho fatto migliaia di interrogatori con migliaia di pm e non l’ho mai visto, il pubblico ministero è lo stato, è una parte processuale ma rappresenta le istituzioni”.

Il contenuto delle intercettazioni – “C’è in ballo trent’anni di galera”, dice Sempio due giorni dopo l’interrogatorio. Sembra che nell’abitacolo della sua auto ripercorra la serie di domande a cui ha dovuto rispondere: “Fatto a me domanda di genetica su come funziona Dnanon sono un genetista e non sono un avvocato, non ho accesso ai dati…io aspetto…direi e poi…che cosa è successo e capisci che era in realtà…benissimo”. Frasi interrotte da parole incomprensibili e musica sempre in sottofondo: “Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che lo abbiamo trovato prima” dice ancora rivolto al padre. “Mi hanno fatto alcune domande, che non pensavo che mi facevano, non gli ho dato una risposta perfetta. Mi hanno chiesto se io ero andato a Vigevano, siccome ero andato a Vigevano per comprare il cellulare… loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano, se io ti dico mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare e logico che ti do una risposta… allora ho detto non mi ricordo”. E sulla difficoltà di ricordare fatti e orari ad anni di distanza concorda il padre che afferma “poi gli orari li ho buttati li…”. E ancora, in un’altra intercettazione dell’ 11 febbraio 2017 Sempio dice: “Adesso aspettiamo, che da quanto ho capito sei mesi per archiviare, possiamo attendere“. Quindi suo padre Giuseppe Sempio dice rivolto alla moglie: “Vedrai che finirà presto…vedrai che finirà a marzo“, ma la moglie taglia corto: “Qualsiasi momento finisce è sempre troppo tardi”. L’archiviazione del giudice per le indagini preliminari di Pavia Fabio Lambertucci è datata 28 marzo 2017.

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