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Martina Carbonaro, l’autopsia conferma: “Morta dopo agonia. Vasta frattura del cranio”

L’autopsia ha anche evidenziato dei segni sul collo che al momento è prematuro ricondurre a un tentativo di strangolamento. Al momento non è possibile stabilire se la ragazza fosse ancora viva quando Alessio Tucci ha nascosto il corpo
Martina Carbonaro, l’autopsia conferma: “Morta dopo agonia. Vasta frattura del cranio”
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Non è morta subito ma al termine di un’agonia, contrassegnata dalla sofferenza. Sono i primi esiti dell’autopsia svolta sul cadavere di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa a colpi di pietra. Che l’adolescente potesse essere ancora viva quando Alessio Tucci, il 18enne che ha confessato il femminicidio, era emersa come ipotesi dai primi accertamenti ed era stato uno degli elementi citati dalla giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord che aveva convalidato il fermo ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare.

Le informazioni a disposizione sarebbero infatti insufficienti al momento per capire se quando Tucci ha occultato il corpo, Martina fosse ancora viva. Agli inquirenti ha riferito che era già morta, “non respirava più”. Il corpo della 14enne, nascosto sotto un vecchio armadio circondato da materiale di risulta e rifiuti, è stato trovato il 27 maggio scorso, dieci minuti dopo la mezzanotte, nel corso del secondo sopralluogo degli investigatori. Nel primo, risalente al pomeriggio, vennero individuati e repertati solo gli occhiali della ragazza, alcune tracce di liquido ematico e un sasso insanguinato. Ma non anche il cadavere.

Le ferite – Sono state rilevate quattro ferite principali e sul collo sono state riscontrate delle lesioni. A dire l’ultima parola però saranno gli esiti degli esami che sono stati eseguiti oggi: sul cranio sono state rilevate ferite sia sulla parte frontale del cranio che nella parte posteriore. Rilevata anche una vasta frattura cranica con emorragia. Il 18enne reo confesso, durante l’interrogatorio, aveva dichiarato di aver colpito la 14enne, quando lei gli aveva girato le spalle rifiutando un abbraccio. I primi colpi più violenti sarebbero stati sferrati nella zona occipitale ovvero la zona posteriore del cranio.

L’autopsia ha anche evidenziato dei segni sul collo che al momento è prematuro ricondurre a un tentativo di strangolamento. Quello che è certo, secondo la procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, è che il giovane abbia agito “con crudeltà“. E per la giudice Stefania Amodeo, che ha convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere dell’indagato, Tucci ha evidenziato “una allarmante personalità”, “incapace di controllare i propri impulsi”. ‘Efferatezzà, ‘tranquillità’, ‘disinvolturà sono alcuni dei termini utilizzati nell’ordinanza del gip per descrivere l’assassino che avrebbe cancellato dal cellulare di Martina e dal suo le chat che si erano scambiati, lo ha nascosto in un intercapedine, è andato a casa, ha fatto la doccia ed è uscito con gli amici, partecipando, poi, alle ricerche della quattordicenne.

I funerali – Gli accertamenti si sono svolti nell’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania e sono stati eseguiti dal perito nominato dalla Procura di Napoli Nord, la dottoressa Raffaella Salvarezza, che in sostanza confermano quanto formulato dopo il primo esame esterno della salma, effettuato sul luogo del ritrovamento, un edificio diroccato adiacente all’ex stadio “Moccia”, ad Afragola, in provincia di Napoli. All’autopsia hanno presenziato anche i consulenti di parte: per la famiglia di Martina l’avvocato Sergio Pisani ha nominato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto. L’avvocato Mario Mangazzo, legale della famiglia Tucci, ha delegato il medico legale Antonio Palmieri. Tra i quesiti posti dagli inquirenti figura l’accertamento sul numero dei colpi inferti, in quali parti del corpo Martina è stata raggiunta dai colpi e, infine, quando è sopraggiunto il decesso, in sostanza per comprendere se, con un soccorso tempestivo, la 14enne poteva essere salvata. Disposti anche accertamenti isto-patologici e tossicologici. Mercoledì alle 15 saranno celebrati i funerali, a guidare la funzione ci sarà il cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella basilica di Sant’Antonio.

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