Non attribuisce un peso decisivo alla vicenda giudiziaria di Giovanni Toti, arrestato un anno fa con l’accusa di corruzione e poi uscito di scena con un patteggiamento. Pietro Piciocchi, candidato sindaco del centrodestra a Genova, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, preferisce parlare di gratitudine: “Per un’esperienza di amministrazione che mi ha arricchito personalmente e che porterò per sempre nel cuore”, e di rispetto: “Certo, da alcuni partiti ci si aspettava risultati migliori, ma ognuno farà i conti in casa propria”. Il point elettorale, disertato dai principali esponenti della coalizione a eccezione di Antonio Opicelli (Fratelli d’Italia), restituisce l’immagine di un centrodestra già defilato. Il segnale arriva a distanza di mesi dalla débâcle genovese alle regionali dello scorso ottobre, quando — pur uscendo sconfitto a livello regionale — il candidato del centrosinistra Andrea Orlando ottenne la maggioranza nel capoluogo.
Assente Ilaria Cavo, ex giornalista Mediaset e oggi deputata vicina a Toti, che si era proposta come vicesindaca in caso di vittoria, puntando sulla sua maggiore visibilità. Accanto a Piciocchi, invece, sono rimasti Matteo Campora — già assessore alla Mobilità, oggi consigliere regionale e coordinatore della campagna — e Carmelo Cassibba, ex presidente del Consiglio comunale, candidato nella lista civica collegata a Piciocchi. Proprio la lista Piciocchi Sindaco – Vince Genova ha raccolto il 10 per cento, superando di oltre tre punti la Lega, ma rimanendo sotto di due rispetto al deludente 12 per cento di Fratelli d’Italia. Forza Italia si è fermata al 3,7. Piciocchi, assessore uscente al Bilancio e figura chiave nella giunta Bucci, è apparso visibilmente commosso. Ma, a ore di distanza dal risultato, nessun segno concreto di sostegno da parte dei vertici politici. Alla domanda se abbia ricevuto telefonate dai leader nazionali, ha risposto: “Per ora ho sentito il presidente della Regione”. Marco Bucci, ex sindaco e ora presidente della Liguria dopo il passaggio di testimone con Toti, sembra non aver archiviato la campagna elettorale. Dopo i complimenti istituzionali di rito, ha lanciato un primo avvertimento: “Se vogliono bloccare le grandi opere, come lo Skymetro e il nuovo Galliera, allora potrebbero esserci problemi”. A fianco del presidente della Regione prende atto dei numeri Edoardo Rixi, deputato della Lega: “Il Pd da solo ha preso il 29 per cento, i partiti del centrodestra si sono fermati al 22 — ha constatato —. L’inchiesta giudiziaria può aver inciso, ma onore al centrosinistra che ha ottenuto un ottimo risultato”.