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Assunzioni e mazzette in cambio di appalti per le strade di Roma: arrestato “Mister Asfalto” Pellegrini

L'imprenditore edile era già indagato. Le gare sospette sono 7, per circa 15 milioni di euro, tutti con Campidoglio e Regione Lazio
Assunzioni e mazzette in cambio di appalti per le strade di Roma: arrestato “Mister Asfalto” Pellegrini
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Assunzioni, rolex e mazzette a dipendenti di Campidoglio e Regione in cambio di appalti per il rifacimento delle strade romane. E una rete composta da almeno 15 società, ciascuna con un suo prestanome. È finito questa mattina in carcere Mirko Pellegrini, meglio noto come “mister Asfalto“, l’imprenditore edile romano già indagato e perquisito nei mesi scorsi. Con lui altri quattro imprenditori – tra cui il fratello Simone – tutti presunti sodali del 47 enne. Gli appalti sospetti sono 7, per circa 15 milioni di euro, tutti con Comune di Roma e Regione Lazio e in alcuni casi hanno riguardato opere collegate al Giubileo 2025. La misura cautelare è stata eseguita dagli finanzieri del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza Roma su richiesta della Procura di Roma (pm Lorenzo Del Giudice). Pellegrini è accusato di corruzione, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e riciclaggio. In totale gli indagati solo oltre una decina. Tra loro, anche se non destinatari di alcuna misura, funzionari e dirigenti di Roma Capitale e di Astral Spa, la società della Regione Lazio che si occupa di lavori pubblici. Tra gli affidamenti contestati ci sono anche i 3,3 milioni assegnati a La Fenice Spa per il raddoppio di via Marco Simone, la strada ultra periferica che porta a Guidonia, dove nel 2023 si è svolta la Ryder Cup, la più importante manifestazione mondiale di golf. All’interno del Gra invece sono oggetto di indagine i lavori compiuti in viale Togliatti, viale della Serenissima, via della Magliana, via Tor de Schiavi e anche in piazzale De Bosis, proprio davanti allo Stadio Olimpico, dove è posizionato il controverso obelisco dedicato a Benito Mussolini. “Io leverei tre centimetri… due tre centimetri”, dicono alcuni indagati, intercettati, parlando dell’asfalto da posizionare durante i lavori di rifacimento delle strade.

GLI APPALTI PER IL GIUBILEO – In totale sotto i fari del Nucleo Pef della Finanza di Roma sono finiti almeno 75 affidamenti ottenuti nella Capitale – molti con ribassi al 30-40% – per un totale di quasi 100 milioni di euro. Il “Gruppo Pellegrini” ha ottenuto anche una minima parte di fondi governativi per il Giubileo. La società La Fenice Srl, infatti, aveva vinto insieme alla Dell’Orco Srl (estranea all’inchiesta) i quattro bandi aggiudicati dalla Regione per il ripristino della pavimentazione su quattro centralissime banchine sul Tevere. Ci sono l’intervento 162, relativo al tratto tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio per il valore di 500 mila euro, l’intervento 163 per il tratto tra Ponte Duca d’Aosta e Ponte della Musica sempre per 500 mila euro, l’intervento 164 per il tratto tra Ponte Duca d’Aosta e Ponte Risorgimento e l’intervento 170 per il tratto tra Ponte Fabricio e Ponte Testaccio, ancora per 500 mila euro. In tutto, 5,5 km di passeggiata sul Tevere. Di questi 2 milioni di euro, ne sono stati assegnati 1,2 milioni, in virtù di un ribasso d’asta addirittura del 35%, proposta che avrebbe dovuto mettere in guardia in questo caso la Regione Lazio, che ha gestito la gara assegnata a giugno 2024.

OLTRE L’INDAGINE: NON SOLO CAMPIDOGLIO – La rete societaria legata a Pellegrini però andava oltre Comune e Regione. Tra gli appalti vinti negli ultimi anni – anche se al momento non oggetto di indagine – c’è ad esempio la gara del 2021 da 90 mila euro con il ministero della Difesa per il ripristino dello stabilimento balneare dell’Esercito a Fregene e poi quello da 982 mila euro del 2022 per l’adeguamento della prestigiosa caserma Betti-Medici vicino a Santa Maria Maggiore, nel cuore di Roma. E ancora, i lavori di “risanamento e bonifica” del Palazzo della Marina militare, sul Lungotevere, per 1,7 milioni di euro e quelli di “adeguamento”, da 1,9 milioni di euro, del Centro Intelligence Interforze di Ponte Galeria. Poi ci sono gli affidamenti ottenuti da Ldp Strade nell’ambito della ristrutturazione del complesso di Piazzale Clodio, sede del Tribunale e della stessa Procura di Roma. Nel 2017, Pellegrini era stato coinvolto in un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria dove era indagato con appartenenti al clan di ’ndrangheta Morabito. Anche lì c’entrava in qualche modo il Giubileo, ma quello straordinario del 2016. Anche per questo motivo nel 2020 l’Anac aveva segnalato al Comune di Roma le anomalie su due delle società del presunto cartello di imprese riferibili a “Mister Asfalto”. Segnalazioni evidentemente non prese in considerazione.

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