Non sono passate di certo inosservate le parole di Elio Germano, in occasione della recente premiazione ai David di Donatello e alla cerimonia che si è tenuta prima al Quirinale al cospetto del Presidente Mattarella e del ministro della Cultura Giuli. Parole che hanno colpito anche il collega Alessandro Borghi, come ha dichiarato in una intervista a La Repubblica, in occasione della sua partecipazione a Cannes con “Testa o croce”.
“Il cinema è davvero in crisi e riteniamo che il ministero della Cultura abbia una grossa responsabilità in questo. – ha detto Germano – Sentirci dire che tutto va bene, e per di più in un modo così bizzarro, è stato per me molto fastidioso (…) Piuttosto che piazzare i loro uomini come fanno i clan nei posti chiave, si preoccupassero davvero di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competente nei posti giusti e incontrando i rappresentanti di categoria per risolvere davvero i problemi”.
L’attore poi è tornato a parlare del Governo, a margine della visione di “Iddu” ispirato a Matteo Messina Denaro, con protagonista l’attore durante un incontro organizzato al Nuovo Cinema Aquila di Roma. “Chi come i ministri giurano nella Costituzione spesso in essa non ci crede”e ancora “di premierato ne parlavano i golpisti m’inquieta che ne parlino oggi certi politici”. Un altro tassello nel lungo battibecco a distanza con il Ministro Giuli per la mancanza di dialogo e di fondi tra Mibact e cinema italiano,
“Quello che è successo l’ho trovato abbastanza sconvolgente, perché penso he nessuno parli meglio di Elio Germano in questo Paese”, ha commentato Alessandro Borghi.
E ancora: “Dopo le sue parole nessuno si aspettava una risposta così strana dall’altra parte. Però ho l’impressione che dopo quel punto di rottura ci sarà un dialogo. Qui salta un film al mese, la situazione è molto complicata. Elio non l’ho sentito, ma mi sento dirgli ‘meno male che ci sei te a parlare anche per noi”.