Ok all’accordo post-Brexit tra Ue e Regno Unito: “Una nuova pagina nelle relazioni”. Ecco in cosa consiste

Un accordo che apre una “nuova pagina” nelle relazioni bilaterali dopo la Brexit. Così viene definita dalle parti il primo accordo post-divisione tra Unione europea e Regno Unito che regolerà i rapporti tra le due sponde della Manica su diversi temi. Il via libera dei 27 Stati membri è arrivato nella mattinata di lunedì e si inserisce in una rinnovata spinta alla collaborazione Ue-Uk dopo quella nel campo della Difesa e del sostegno all’Ucraina. Adesso le parti si incontrano per siglare l’accordo definitivo.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ricevuto alla Lancaster House di Londra i vertici dell’Ue per il primo summit bilaterale post Brexit per siglare il nuovo accordo di “partnership strategica” fra Londra e Bruxelles. Il premier parla di un accordo raggiunto nel nome “dell’interesse nazionale” e fondato “sul buon senso, su soluzioni pratiche” per dare “il meglio al popolo britannico”, come “le nazioni indipendenti e sovrane fanno – ha dichiarato il premier – È tempo di guardare avanti, di mettersi alle spalle i vecchi dibattiti” per “migliorare la vita della gente. Torniamo ad affacciarci al mondo secondo la grande tradizione di questa nazione, costruendo le relazioni che scegliamo con i partner che scegliamo”.
Nessun passo indietro rispetto all’uscita del Regno dall’Ue, ma un “reset” dei rapporti, come è stato definito, su alcuni temi. La delegazione Ue è guidata dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e da quella della Commissione, Ursula von der Leyen, insieme all’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, e il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, capo negoziatore dell’intesa assieme al ministro britannico per le relazioni europee, Nick Thomas-Symonds. Proprio von der Leyen ha scritto sui social che “abbiamo una reale opportunità per voltare pagina e scrivere un nuovo capitolo delle nostre relazioni. Lavorare insieme per garantire la sicurezza del nostro continente comune e la prosperità dei cittadini su entrambe le sponde della Manica”. Kallas ha detto che “oggi a Londra si apre un nuovo capitolo nelle relazioni tra l’Ue e il Regno Unito. In un mondo caratterizzato da sfide crescenti, noi, uniti da valori comuni, scegliamo la partnership e un obiettivo condiviso. Perché gli amici stretti restano uniti”.
L’intesa riguarda un partenariato per la sicurezza e la difesa, una dichiarazione di solidarietà Gb-Ue e un’intesa comune su temi che vanno dalla Difesa, con una partnership sulla sicurezza, al commercio, dall’energia alla mobilità giovanile fino alla pesca, tema caro alla Francia e che prevederà il pieno accesso reciproco alle rispettive acque fino al 30 giugno 2038. “L’accordo di oggi segna l’inizio di un nuovo capitolo nelle nostre relazioni con il Regno Unito che è nostro vicino, alleato e partner globale – ha dichiarato un funzionario europeo – Il processo negoziale che ha preceduto il vertice è proseguito fino all’ultimo minuto, ma i negoziati si sono sempre svolti in uno spirito di buona fede da entrambe le parti e il risultato è molto positivo. Nessuna delle linee rosse tracciate dal Regno Unito o dall’Ue è stata superata, stiamo voltando pagina e ci stiamo avviando verso un nuovo partenariato strategico”.
Uno dei punti principali dell’accordo riguarda il campo della Difesa. Da adesso viene stabilito un calendario semestrale d’incontri tra l’alto rappresentante Ue e i ministri britannici degli Esteri e della Difesa per avere “consultazioni strategiche” con la possibilità per Londra di partecipare ai Consigli Esteri-Difesa europei. Inoltre, l’intesa apre la via della partecipazione britannica al Safe – il fondo da 150 miliardi di euro per il riarmo Ue – in quanto Paese partner. “Oggi è la prima fase, abbiamo poi bisogno di un secondo passo”, ha sottolineato Ursula von der Leyen nel corso del punto stampa. Ovvero la partecipazione delle aziende britanniche nelle catene del valore per gli appalti congiunti, al livello di industria europea. “Chiuderemo i gap al livello militare e rafforzeremo l’interoperabilità, oltre che rafforzare la possibilità del sostegno all’Ucraina”.
C’è poi il tema, molto discusso all’epoca della rottura, dell’Erasmus. “Al cuore della nostra partnership ci sono le persone – ha detto von der Leyen – Abbiamo raggiunto un accordo per la partecipazione nell’Erasmus+ e lavoreremo per un’intesa sulla mobilità giovanile”.
Inevitabili critiche sono arrivate da parte di chi sulla Brexit ha fondato la sua carriera politica. Il leader di Reform Uk, Nigel Farage, ha detto che l’accordo “porrà fine” all’industria della pesca britannica e sul suo profilo di X ha preso di mira l’estensione a 12 anni delle intese sulla pesca, fortemente sostenute dall’Ue e soprattutto dalla Francia, affermando che avrà drastiche conseguenze per il settore ittico nel Regno. La Bbc ha spiegato che proprio l’estensione delle quote di pesca da parte di Londra ha permesso di sbloccare nella notte l’impasse dei negoziati Ue-Gb e così di concludere l’accordo.