Moda e Stile

“Vergognoso trarre profitto dalla nostra tragedia”: la rabbia della stilista contro il ristorante “Donatella”. Il locale aperto accanto alla villa di Gianni Versace

La stilista condanna con fermezza l'iniziativa imprenditoriale, smentendo ogni coinvolgimento. L'apertura del locale vicino al luogo dell'omicidio di Gianni riapre una ferita mai chiusa

di F. Q.
“Vergognoso trarre profitto dalla nostra tragedia”: la rabbia della stilista contro il ristorante “Donatella”. Il locale aperto accanto alla villa di Gianni Versace

Un nome che evoca lusso, moda, creatività, ma anche una tragedia che ha segnato per sempre la famiglia Versace. E proprio quel nome, “Donatella“, utilizzato per un nuovo hotel e ristorante inaugurato a Miami Beach, a pochi passi dalla villa in Ocean Drive dove Gianni Versace fu brutalmente assassinato il 15 luglio 1997, ha scatenato l’ira e l’indignazione della stilista.

Donatella Versace ha rotto il silenzio con un duro sfogo affidato ai suoi canali social, dissociandosi con fermezza da un’iniziativa che considera un tentativo vergognoso di speculare sul dolore della sua famiglia. “Lasciatemi essere chiara”, ha esordito la stilista nel suo messaggio, che non lascia spazio a interpretazioni. “L’hotel e il ristorante che si chiamano ‘Donatella’, situati vicino alla casa dove è stato ucciso mio fratello, non hanno e non avranno mai nulla a che fare con me o la mia famiglia”.

L’apertura del locale aveva fatto rapidamente il giro del mondo, alimentando, come spesso accade in questi casi, speculazioni e supposizioni. Molti avevano pensato che dietro il progetto potesse esserci la stessa Donatella, magari in una nuova avventura imprenditoriale nel settore dell’ospitalità di lusso, data la storica presenza del marchio Versace anche nel mondo degli hotel. Ma la realtà, come chiarito dalla stilista, è ben diversa. La scelta della location, in particolare, ha toccato un nervo scoperto, riaprendo una ferita mai del tutto rimarginata per la famiglia Versace e per chiunque abbia amato Gianni. L’idea che qualcuno possa trarre profitto dalla vicinanza al luogo di quell’immane tragedia è, per Donatella, inaccettabile. Nel suo messaggio, carico di amarezza e sdegno, ha infatti concluso: “Cercare di trarre profitto dalla nostra tragedia e dal mio nome è vergognoso“.

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