Accordo tra Cina e Stati Uniti per una tregua di tre mesi sui dazi. Spinta per dollaro e borse

Stati Uniti e Cina, dopo i due giorni di colloqui in Svizzera, hanno fatto sapere che abbasseranno temporaneamente i dazi reciproci, nel tentativo di allentare le tensioni commerciali e dare alle due maggiori economie mondiali altri tre mesi per cercare un’intesa. Secondo quanto dichiarato l’imposta statunitense del 145% sarà ridotta al 30%, compresa l’aliquota legata al fentanyl. Viceversa, i dazi cinesi del 125% sui prodotti statunitensi scenderanno al 10%. Le modifiche scatteranno tra due giorni.
Donald Trump ha annunciato che parlerà con Xi Jinping “probabilmente alla fine di questa settimana”. “Per me la cosa più importante è l’apertura del mercato cinese agli Usa, la Cina ha accettato di aprire, anche se richiederà un po’ di tempo”, ha detto, aggiungendo anche che Pechino sospenderà le barriere non monetarie. Il presidente ha osservato che la Cina ha anche concordato di fermare il fentanyl. “Abbiamo ottenuto un totale reset dei rapporti commerciali con la Cina”.
Nella dichiarazione congiunta si afferma pure che “le parti istituiranno un meccanismo per proseguire le discussioni sulle relazioni economiche e commerciali”. Gli Stati Uniti e la Cina si incontreranno probabilmente nelle prossime settimane. Il segretario al Tesoro Scott Bessent afferma comunque che “Non è plausibile che i dazi alla Cina scendano sotto il 10%“, sottolineando che gli Stati Uniti vogliono che la Cina aumenti i suoi consumi e apra il suo mercato. Con l’intesa “abbiamo ora un processo in atto per evitare una escalation con la Cina”, ha osservato.
Toniche le borse dopo la notizia. La piazza di Hong Kong ha accelerato i guadagni portando il rialzo al 3%. Le Borse Ue hanno chiuso in deciso rialzo. A Wall Street il Nasdaq in apertura è balzato a +4%. Volano le azioni delle compagnie marittime cargo, Maersk sale del 12%, Hapag-Lloyd del 14%. Corre il dollaro che guadagna l’1% sull’euro e lo 0,9% sulla sterlina. Rendimenti dei titoli di Stato in aumento: si vendono bond (più sicuri) per spostarsi sull’azionario. Per la stessa dinamica di riequilibrio verso asset più rischioso, l’oro è in calo di circa il 3,4% a 3.229 dollari oncia.
La controversia sui dazi tra Stati Uniti e Cina ha paralizzato merci per quasi 600 miliardi di dollari , interrompendo le catene di approvvigionamento, suscitando timori di stagflazione e provocando i primi licenziamenti.
“Abbiamo sempre detto che le tariffe sono dannose per l’economia globale, ogni fatto che supporta la stabilità economica l’affidabilità per gli investitori è tenuto in grande considerazione”, ha commentato Olof Gill, portavoce della Commissione Ue per il Commercio. Inoltre “stiamo valutando attentamente l’accordo commerciale tra Gran Bretagna e Usa e le sue conseguenze”, ha aggiunto.