Trump chiama Bezos, si arrabbia e Amazon smentisce di aver mai pensato di mostrare il costo dei dazi sui prodotti venduti

Amazon afferma di non aver “mai preso in considerazione” la possibilità di esporre nel prezzo dei suoi prodotti il costo dei dazi. A dirlo è un portavoce della società che spiega che la “squadra che gestisce il negozio ultra low cost Amazon Haul ha considerato l’esposizione del costo dei dazi su alcuni prodotti. Questo però non è mai stato preso in considerazione dal sito principale”.
Ma secondo quanto riporta Cnn, la smentita è arrivata dopo una telefonata tesissima che il presidente in persona Donald Trump ha fatto a Jeff Bezos: lo ha chiamato stamattina, dicono fonti all’emittente, per lamentarsi della notizia che stava circolando. La telefonata è arrivata poco dopo che uno degli alti funzionari della Casa Bianca aveva riferito al presidente la notizia, riportata per la prima volta da Punchbowl News. “Certo che era incazzato”, ha detto alla Cnn uno dei funzionari, “perché un’azienda multimiliardaria dovrebbe scaricare i costi sui consumatori?”.
Anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante un briefing ha definito la mossa di Amazon “atto politico ostile”. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt si era anche domandata: “Perché Amazon non l’ha fatto quando l’amministrazione Biden ha portato l’inflazione al livello più alto degli ultimi 40 anni?”. A chi poi le ha chiesto dei rapporti fra Donald Trump e Jeff Bezos, Leavitt non ha commentato. Sul caso è intervenuto il Segretario al Tesoro Scott Bessent, presente alla conferenza stampa, secondo cui qualsiasi mossa volta a mettere in risalto i dazi sarebbe ingiusta se non si citassero anche i costi delle politiche attuate da altre amministrazioni, comprese quelle le normative. Il titolo Amazon ha comunque accusato il colpo, aprendo in calo a Wall Street. Solo poco dopo la chiamata tra Trump e Bezos, un portavoce di Amazon ha rilasciato una dichiarazione in cui ha chiarito che la mossa “non è mai stata presa in considerazione per il sito principale di Amazon e che nulla è stato implementato su alcuna proprietà di Amazon”.
Secondo alcune indagini circa il 70% dei beni venduti su Amazon proviene dalla Cina, sottoposta a dazi fino al 145%. Stando a cifre pubblicate dal New York Times, a titolo esemplificativo, l’80% dei piatti presenti nelle case statunitensi è importato dalla Cina. E poi l’82% delle pentole, il 97% dei passeggini, il 99% delle sveglie, l’86% delle consolle dei videogiochi, il 76% dei giocattoli, il 96% dei mobiletti per grigliate, il 78% delle cornici per foto e quadri, il 73% delle lampade e il 23% delle lavatrici.
Negli ultimi tre mesi il valore delle azioni Amazon è sceso di circa il 20%. Ciò potrebbe aver causato un raffreddamento della calorosa accoglienza data da Bezos alla presidenza Trump. Il miliardario ha partecipato alla cerimonia di insediamento lo scorso 20 gennaio e ha imposto al Washington Post, quotidiano di sua proprietà, una linea editoriale più vicina alla linea politica della Casa Bianca.