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Gaza, Israele bombarda ancora: “27 vittime”. E dice no alla proposta di Hamas per una tregua di 5 anni

Tel Aviv ha ripreso l'offensiva nella Striscia il 18 marzo. La Croce Rossa: "E' un nuovo inferno"
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Nella notte l’esercito israeliano ha continuato a bombardare la Striscia di Gaza. Secondo le autorità sanitarie locali, gli attacchi hanno causato la morte di almeno 27 palestinesi. Un attacco aereo ha colpito un’abitazione a Beit Lahiya, uccidendo 10 persone, tra cui un detenuto palestinese, Abdel-Fattah Abu Mahadi, che era stato rilasciato nell’ambito del cessate il fuoco. Anche sua moglie, due dei loro figli e un nipote sono rimasti uccisi. Un altro attacco ha colpito un’abitazione a Gaza City, uccidendo sette persone, tra cui due donne. Altre due persone sono rimaste ferite. Nella tarda serata di ieri, un attacco ha colpito un’abitazione nella città meridionale di Khan Younis, uccidendo almeno 10 persone, tra cui cinque fratelli di appena 4 anni. Altri due bambini sono stati uccisi insieme ai loro genitori. Il ministero della Salute di Gaza afferma che 2.151 persone, tra cui 732 bambini, sono state uccise da quando Israele ha rotto la tregua il 18 marzo.

Tel Aviv, intanto, ha rifiutato la proposta di Hamas per un cessate il fuoco di cinque anni in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi. “Alcuni paesi arabi stanno proponendo idee come quella di fermare la guerra per 5 anni”, ha osservato un “alto funzionario” che ha parlato con diversi media locali. “Non c’è alcuna possibilità che accetteremo una tregua con Hamas che gli permetterebbe solo di riarmarsi, riprendersi e continuare la sua guerra contro lo Stato di Israele con maggiore intensità”.

Il funzionario ha spiegato che il motivo per cui non “è iniziata una guerra su vasta scala dopo il cessate il fuoco, ma solo un processo graduale, deriva dalla possibilità che i negoziati portino al rilascio dei rapiti”. “Vogliamo esaurire gli sforzi per riavere gli ostaggi, ed è questo che influenza i nostri schemi d’azione. Stiamo ancora cercando di esaurire i nostri sforzi per liberarli nell’ambito dell’accordo, ma la nostra pazienza non è infinita”, ha detto. Israele chiede, nell’ambito dei negoziati, che Hamas disarmi e che i leader di Gaza vadano in esilio. Uno dei Paesi che potrebbero accogliere i capi dell’organizzazione è stato individuato nell’Algeria. Hamas ha rifiutato di lasciare le armi.

La ripresa delle operazioni militari nella Striscia di Gaza ha “scatenato un nuovo inferno” nel territorio palestinese, ha dichiarato il direttore generale del Comitato internazionale della Croce Rossa Pierre Krähenbühl in una conferenza sulla sicurezza a Doha, in Qatar. “Gaza sta soffrendo e sopportando morti, feriti, molteplici spostamenti, amputazioni, separazioni, sparizioni, carestie e negazione di aiuti e dignità su larga scala. E proprio quando il cessate il fuoco (…) aveva fatto credere alla gente di essere sopravvissuta al peggio, è scoppiato un nuovo inferno”.

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