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“Perché ho evitato i funerali di Papa Francesco”. La nausea di don Cristiani: “Piangono dopo averlo deriso”

"I peggiori avversari e denigratori - ha scritto il presidente del movimento Shalom di San Miniato (Pisa) - li ha trovati proprio in casa, in gonnella rossa e non c'è da stupirsi"
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“Sono nauseato dai discorsi che sento anche da parte di coloro che lo hanno avversato e ferito con ingiurie in questi 12 anni di servizio come Vescovo di Roma e, dunque, capo della Chiesa”. Lo afferma in una lettera don Andrea Pio Cristiani (foto), presidente del movimento Shalom di San Miniato (Pisa), invitando i fedeli alla messa di oggi, 26 aprile, alle ore 17,30 nel monastero delle Clarisse di Fucecchio “insieme a coloro che vorranno partecipare”. E spiegando loro perché non è andato ai funerali di Papa Francesco a Roma. “Eccoli piangere coloro che lo hanno deriso – scrive nella sua lettera -. La moltitudine dei poveri privati anche dell’ aria pura, dell’ ecosistema e dell’ acqua potabile sono sempre più costretti a fuggire ed eccoli umiliati e respinti. La voce di Francesco si è spenta, chi li difenderà?

“I peggiori avversari e denigratori – aggiunge – li ha trovati proprio in casa, in gonnella rossa e non c’è da stupirsi considerando la sua guerra ai privilegi, ai fasti, alla ricchezza, alla carriera, ai titoli, agli ossequi, ai palazzi, ai sudditi, ai fronzoli da principesse rinascimentali e al salire e scendere su auto di grossa cilindrata”. “Altra grande corrente di nemici – prosegue don Cristiani – sono gli affamatori dei poveri, i detentori delle armi più potenti per annientare il mondo, i fautori delle guerre, i grandi proprietari delle ricchezze derubate ai poveri”. Secondo il sacerdote “la curiosità del mondo verso la Chiesa è rivolta più agli aspetti rituali e istituzionali in quanto sopravvissuta ai secoli, che non al suo reale essere la comunità di Cristo che ha così ben rappresentato Francesco fin dal suo esordio: contrastato nella sua volontà di riformare la Chiesa, modellandola sul Vangelo, più che con la parola quasi sempre incompresa, ha parlato con i segni, dal mantellino rosso simbolo del potere al suo insediarsi nella camera di un modesto albergo”.

Infine don Cristiani afferma che “le ‘eminenze’, come si fanno chiamare, presto entreranno in Conclave per eleggere il successore di Francesco e ci auguriamo che siano consapevoli che non c’è un potente da eleggere, né un equilibrio da tenere, ma una verità da servire, che è una persona vivente che detesta pompe, privilegi, poteri e ricchezze e che vuole una comunità di eguali che vivono da sorelle e fratelli e che aborriscono nazionalismi, armi e guerre”. La lettera è stata postata anche sul profilo Facebook del movimento Shalom, associazione di volontariato attiva in Italia e all’estero con parole d’ordine come pace, solidarietà e giustizia sociale.

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