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Rinnovo contratto dei metalmeccanici: sponda sindacati-opposizioni. Incontro tra i 7 leader

I segretari di Fiom, Uilm e Fim vedono Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli. Richiesta unanime: "Gli industriali tornino al tavolo". I leader sindacali: "Senza contratto, lo sciopero continua"
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“Gli industriali tornino al tavolo delle trattative”. I sindacati trovano una sponda politica nella loro richiesta sempre più pressante per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. I segretari di Fiom, Uilm e Fim hanno incontrato Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per fare un punto sulla rottura del dialogo con Federmeccanica-Assistal lo scorso novembre. A richiedere l’incontro sono stati proprio i leader di Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra.

La mobilitazione va avanti da oltre cinque mesi e ha già portato a 32 ore di sciopero. Un conteggio destinato a crescere senza una svolta, garantiscono Michele De Palma, Rocco Palombella e Ferdinando Uliano. “In un momento di particolare difficoltà dell’industria italiana ci pare quantomai urgente e necessario che la trattativa tra le parti riprenda il prima possibile”, dicono i segretari dei partiti di opposizione. “Ristabilire un quadro di corrette relazioni industriali va nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, delle imprese e del Paese – aggiungono – Per questo vogliamo ribadire la nostra richiesta alla parte datoriale affinché riavvii al più presto la trattativa interrotta”.

Il contratto – che è applicato a oltre 1 milione e 500mila lavoratrici e lavoratori in un settore cruciale per la manifattura italiana – è scaduto da quasi un anno e la trattativa si è arenata dopo mesi di muro contro muro, in particolare sugli aumenti salariali rivendicati dai metalmeccanici. “L’interessamento e il sostegno di queste forze politiche sottolineano ancora di più l’importanza del contratto che, in una fase così delicata del nostro Paese, ha bisogno di essere rinnovato per garantire un futuro industriale all’Italia e un degno aumento salariale alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratori”, dicono De Palma, Palombella e Uliano chiedendo che “tutte le forze politiche” prendano atto della situazione definita “insopportabile”.

E assicurano: “Senza contratto, lo sciopero continua”. I metalmeccanici, occupati in oltre 30mila aziende, producono l’8% del pil nazionale, il 6,2 per cento dell’occupazione totale e il 45% delle esportazioni italiane. Il contratto è scaduto il 30 giugno 2024 e la trattativa, iniziata un mese prima con la presentazione della piattaforma sindacale, si è interrotta il 12 novembre scorso dopo otto incontri. Mancano 4 ore di sciopero per arrivare alle 36 che furono necessarie, nel 1999, per giungere al rinnovo grazie alla mediazione del ministero del Lavoro.

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