Piantedosi al MED-5 con Cipro, Grecia, Malta e Spagna. Documento finale: “Garantire rimpatri rapidi ed efficaci”

I ministri dell’Interno di Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna si sono riuniti sabato a Napoli per la riunione del MED-5, l’accordo tra Paesi dell’area del Mediterraneo per la gestione dei flussi migratori. “Abbiamo espresso la convinzione che solo con un comune approccio strategico potremo far valere le nostre esigenze nella fase di attuazione del nuovo Patto europeo sull’immigrazione. Il successo del Patto dipenderà dalla capacità dei nostri Paesi di proteggere le frontiere esterne e per farlo abbiamo bisogno di un adeguato supporto finanziario da parte dell’Unione Europea”, ha detto in conferenza stampa dopo la riunione il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In una Dichiarazione congiunta, i ministri dei 5 Paesi hanno riaffermato il loro “impegno a sviluppare una visione politica comune”, focalizzandosi in particolare sul Patto europeo sulla migrazione e l’asilo, sui rimpatri e sulla dimensione esterna della migrazione.
In riferimento al Patto europeo, i ministri hanno sottolineato la necessità di “mantenere, anche durante l’attuale fase di attuazione, il necessario equilibrio e la coerenza con i principi chiave che hanno guidato i negoziati, in particolare l’effettiva solidarietà e l’equa condivisione delle responsabilità”. In quest’ottica, i Paesi MED-5 hanno chiesto “un finanziamento immediato e incondizionato basato sulle necessità per sostenere il necessario rispetto degli obblighi del Patto nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale”. Si sono inoltre dichiarati favorevoli al “processo volontario di anticipazione di alcune disposizioni del Patto, a condizione che venga mantenuto l’equilibrio tra solidarietà e responsabilità e che vengano coinvolti tutti i pilastri del Patto”.
Punto centrale della dichiarazione è la politica dei rimpatrio, “indispensabile per l’integrità del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo”. I ministri hanno accolto con favore “gli sforzi della Commissione europea per aumentare l’efficienza del processo di rimpatrio, fornendo agli Stati membri norme comuni per una gestione efficace dei rimpatri” , impegnandosi a “contribuire in modo costruttivo ai negoziati sulla nuova proposta legislativa per un regolamento sui rimpatri” . Al fine di garantire “rimpatri rapidi ed efficaci”, i Paesi MED-5 ritengono che “si dovrebbe evitare l’effetto sospensivo automatico delle decisioni di rimpatrio giuridicamente vincolanti, nel pieno rispetto del principio di non refoulement (non respingimento)” . Hanno inoltre chiesto “un ruolo più incisivo di Frontex nella prevenzione della migrazione irregolare e nel sostegno ai rimpatri non solo dagli Stati membri, ma anche dai Paesi terzi di transito verso i Paesi di origine”.
Attenzione specifica è stata dedicata ai rimpatri volontari assistiti, definiti come “una parte indispensabile di un approccio globale alla gestione della migrazione e una misura efficace per sostenere i rimpatriati nel loro reinserimento economico e sociale nei Paesi e nelle comunità di origine” . A tal proposito, i Paesi MED-5 sostengono “le iniziative europee che consentono i rimpatri volontari assistiti dai Paesi di transito ai Paesi di origine” e chiedono alla Commissione Ue di “mantenere un adeguato livello di finanziamento“. Sollecitato la Commissione a “lanciare un’iniziativa specifica sui rimpatri volontari assistiti dai Paesi terzi di transito, compresa l’organizzazione di una conferenza internazionale”.
Non poteva mancare il richiamo all’ormai nota “dimensione esterna“, pietra angolare della strategia europea. Serve “sviluppare partenariati globali ambiziosi e duraturi, adattati al contesto specifico di ciascun Paese terzo coinvolto” e rafforzare il ruolo delle Agenzie dell’Ue nella cooperazione operativa con i Paesi terzi. La “lotta al traffico di migranti continua a essere una priorità per i Paesi MED- 5”, con un focus sul potenziamento delle campagne di comunicazione nei Paesi terzi e sul rafforzamento della sorveglianza delle frontiere. In un contesto internazionale “sempre più complesso e in continua evoluzione”, i ministri hanno convenuto sulla necessità di “esplorare soluzioni innovative adeguate per affrontare la migrazione irregolare, compresi nuovi modi per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, gestire l’asilo e il rimpatrio”. L’obiettivo finale dichiarato è quello di “creare le condizioni affinché le comunità e gli individui possano vivere in sicurezza e dignità nei loro paesi”.