Si allunga la lista di accuse contro Sean “Diddy” Combs. A presentare l’ultima denuncia è un fotografo, che sostiene di aver subito violenza sessuale durante le riprese di uno spot pubblicitario tra il 2022 e il 2023. Il documento, depositato presso la Corte Suprema dello Stato di New York, descrive un episodio che si sarebbe svolto all’interno della roulotte dell’artista, dove Combs avrebbe avanzato richieste esplicite in cambio di opportunità di carriera.
Secondo quanto riportato nella causa, l’accusatore, identificato come John Doe, sarebbe stato avvicinato dal produttore per discutere di possibili collaborazioni. Una volta nella roulotte, Combs avrebbe abbassato la cerniera dei pantaloni del giovane e dichiarato che “se avesse fatto sesso orale in modo soddisfacente, la sua carriera avrebbe avuto un decollo”. Temendo ripercussioni, il fotografo avrebbe assecondato la richiesta, ma l’artista, ritenendo l’atto non soddisfacente, lo avrebbe minacciato di violenza.
Dopo l’accaduto, la presunta vittima sostiene di essere stata costretta a riprendere il lavoro, affrontando “il trauma della situazione”. Il team legale di Combs ha risposto respingendo le accuse: “Non importa quante cause legali vengano intentate, soprattutto da individui che si rifiutano di mettere i propri nomi dietro le loro affermazioni, ciò non cambierà il fatto che il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente o trafficato sessualmente nessuno, uomo o donna, adulto o minore”.
Attualmente, Combs si trova incarcerato a Brooklyn con accuse federali che vanno dal traffico sessuale al racket. Si è dichiarato non colpevole e il suo staff legale ribadisce la fiducia nel sistema giudiziario: “Viviamo in un mondo in cui chiunque può intentare una causa per qualsiasi motivo. Fortunatamente, esiste un processo giudiziario equo e imparziale per scoprire la verità, e il signor Combs è fiducioso che prevarrà in tribunale”.
