Scorte di cibo, medicine e acqua per almeno 72 ore: così l’Europa vuole preparare i cittadini alla guerra

Scorte di acqua, medicine, cibo e batterie per resistere almeno tre giorni. L’Unione europea chiederà alle famiglie dei Paesi membri di attrezzarsi con scorte di emergenza per andare avanti almeno 72 ore senza aiuti esterni in caso di crisi. A raccontarlo è il quotidiano spagnolo El Paìs che ha visionato la bozza della Strategia di Preparazione dell’Unione, documento presentato oggi dall’esecutivo comunitario. “Dobbiamo prepararci a incidenti e crisi intersettoriali su larga scala, compresa la possibilità di un’aggressione armata, che colpiscano uno o più Stati membri”, si legge la bozza del documento, in cui la Commissione spiega che fornirà linee guida agli Stati membri per tracciare i preparativi in modo che la popolazione possa affrontare i primi tre giorni chiave. “In un contesto di aumento dei rischi naturali e antropogenici e di deterioramento delle prospettive di sicurezza per l’Europa, è urgente che l’Ue e i suoi Stati membri rafforzino la loro preparazione“, prosegue la bozza che è ancora in discussione e che, avverte El Paìs, potrebbe subire modifiche.
Nel documento si afferma che “la preparazione e la resilienza dell’Europa di fronte alla violenza armata potrebbero essere messe alla prova in futuro”. Il quotidiano spagnolo sostiene che il tono, lo scenario descritto dalla nuova strategia europea e le misure proposte sono quelli di una società sul punto di entrare in emergenza, militare o climatica. Bruxelles in particolare propone 30 azioni chiave, dalla preparazione civile in caso di emergenza a elementi più tecnici come manovre congiunte e corsi specializzati per giovani e adulti. E avverte che per agire congiuntamente con uno “spirito di solidarietà“, come stabilito dai trattati, “l’Ue deve essere in grado di dispiegare tutti i mezzi e le risorse disponibili a sostegno degli Stati membri”. Questo vuol dire che “ciò potrebbe includere risorse militari messe a disposizione dai Paesi”, aggiunge. “In caso di perturbazioni estreme, il periodo iniziale è il più critico”, avverte la Commissione. Oltre ad aiutare i 27 Paesi con le linee guida per affrontare un episodio di disastro e consentire alla popolazione di sopravvivere fino al ripristino dei servizi pubblici, Bruxelles creerà una piattaforma digitale per fornire a cittadini e viaggiatori informazioni sui rischi e sulle opzioni disponibili (ad esempio i rifugi) in caso di crisi, si legge nella bozza della strategia. Inoltre, l’esecutivo comunitario propone anche di coordinare a livello europeo le riserve strategiche di farmaci, materie prime essenziali, energia e persino cibo.
La nuova strategia europea, che arriva quando riemergono le informazioni di intelligence di diversi Stati membri secondo cui il Cremlino potrebbe lanciare un qualche tipo di attacco nei prossimi cinque o dieci anni, fa parte di un pacchetto più ampio per preparare economicamente, militarmente e socialmente l’Ue a qualsiasi minaccia fino al 2030, spiega il quotidiano spagnolo. Questo pacchetto include, ad esempio, la regolamentazione per il riarmo europeo, il piano europeo di adattamento al clima, la legge sui farmaci critici o il patto per un’industria pulita. Tra qualche settimana, a questo grande ombrello si aggiungerà un’altra strategia, più focalizzata sulla preparazione delle infrastrutture e sulla preparazione alle minacce ibride, anticipa El Paìs. È necessario un “cambiamento di mentalità” da parte dei cittadini, afferma l’esecutivo dell’Ue, che raccomanda inoltre una stretta cooperazione tra le organizzazioni civili e militari. E sottolinea che dovrebbero essere effettuate esercitazioni periodiche e simulazioni su scala comunitaria per testare l’assistenza da un Paese all’altro in caso di attacco o crisi.
Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano