“Stasera a Lo Stato delle Cose non c’è Solovyev“, assicura Massimo Giletti all’Adnkronos. La presenza dell’anchorman russo era prevista nella puntata in onda questa sera su Rai3, era stata annunciata dal padrone di casa sui social ma il suo nome era poi stato depennato dalla Rai, nessun riferimento al giornalista nel comunicato stampa pubblicato sul sito.
Le prime critiche erano arrivate già domenica pomeriggio, a scatenare poi le polemiche era stato un tweet di Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo in quota Partito Democratico: “Giletti annuncia che ospiterà nella sua trasmissione in onda su Rai3 Solovyev, che è un propagandista russo colpito da sanzioni Ue. Chiedo al Direttore di rete e alla Commissione di Vigilanza di intervenire per impedirlo: il servizio pubblico italiano non può essere in alcun modo megafono della disinformazione russa”.
Il dietrofront è arrivato. Vladimir Solovyev avrebbe dovuto partecipato a un blocco dedicato agli sviluppi del conflitto in Ucraina, al riarmo europeo e al ruolo internazionale di Giorgia Meloni. In Russia è una celebrità, uno dei principali propagandisti di Putin e volto di punta della tv di Stato Rossja 1. Dal 2005 il giornalista conduce una trasmissione di spicco, le sue esternazioni hanno fatto spesso discutere: ha invocato più volte attacchi nucleari contro gli Stati Uniti e i suoi alleati.
Il suo patrimonio, complice il ruolo mediatico, è cresciuto di anno in anno, già nel 2022 aveva partecipato a un programma condotto da Massimo Giletti. La sua ospitata a “Non è l’Arena” su La7 aveva scatenato molte polemiche e uno scontro in diretta tv con il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti. Sovolyev, 60 anni, si rivolge a Putin durante le interviste dandogli del tu e le sue posizioni rispecchiano sempre in pieno quelle dello Zar. Sempre nel 2022 in diretta tv aveva espresso tutto il disappunto per le sanzioni, che coinvolgono anche l’utilizzo dei beni, imposte dall’Europa alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Una vera e propria invettiva in onda nel suo programma “The Evening” per ragioni personali, come riportato dal The Daily Best il conduttore era preoccupato per la perdita dell’accesso alle sue due mega ville sul lago di Como, proprietà non lontane dalla famosa dimora di George Clooney: “Mi hanno detto che l’Europa è una cittadella dei diritti, che tutto è permesso, questo è quello che hanno detto. So per esperienza personale dei cosiddetti ‘sacri diritti di proprietà’. A ogni transazione portavo dei documenti che dimostravano il mio stipendio ufficiale, il reddito, facevo tutto. L’ho comprata, ho pagato una quantità pazzesca di tasse, ho fatto tutto. E improvvisamente qualcuno prende una decisione che questo giornalista è ora nella lista delle sanzioni. E subito si ripercuote sul tuo immobile. Aspetta un attimo. Ma avevate detto che l’Europa ha dei diritti di proprietà sacri”, aveva protestato il giornalista.
