Le possibili conseguenze dei dazi di Trump fanno paura anche agli Stati Uniti. E i listini di Wall Street continuano a soffrire la situazione di profonda incertezza. Il Nasdaq ha chiuso la seduta in calo del 4% e nelle ultime due settimane ha perso circa l’11%. L’S&P500, l’indice più importante al mondo, è sceso del 2,7%, azzerando tutti i guadagni accumulati da quando Donald Trump è stato eletto.
Il colosso della grande distribuzione Walmart (che ha fatto fortuna venendo prodotti realizzati in Cina a basso costo, ndr) ha perso il 4,2%, il concorrente nell’e-commerce Amazon è arretrato del 2,3%. Seduta disastrosa per Tesla, crollata del 15,4%, dopo i dati sulle immatricolazioni in Cina a febbraio che mostrano vendite dimezzate, con conseguente riduzione delle previsioni sul 2025 da parte degli analisti.
A fine seduta la Casa Bianca ha minimizzato il crollo, sostenendo che c’è una differenza tra la Borsa e la situazione del business negli Stati Uniti. “Stiamo assistendo a una forte divergenza tra il mercato azionario e ciò che stiamo effettivamente vedendo svilupparsi nelle aziende. Quest’ultimo aspetto è ovviamente più significativo del primo per quanto riguarda l’economia a lungo termine”, ha dichiarato in una nota un funzionario dell’amministrazione.
Negativi, ma con maggior moderazione, pure gli indici europei. Francoforte ha chiuso con una discesa dell’1,7%, Parigi dello 0,9% così come Londra. La borsa italiana segna un – 0,95%. Tra i titoli più in sofferenza quelli maggiormente esposti ai dazi e al rallentamento economico e fortemente ciclici. Tra questi i gruppi siderurgici ArcelorMittal (- 4,7%) e Thyssen Krupp (- 5,9%), i fornitori di materiali per costruzioni Saint Gobain (- 5,5%) ed Heidelberg (-5,1%), Buzzi Unicem (- 6,1%). Soffrono i bancari, in tutta Europa. A Milano, Unicredit ha ceduto il 3,3%, Banca Mps il 4,5%, Intesa Sanpaolo il 2,1%, Banco BPM il 2,2%. Cambio euro-dollaro sostanzialmente invariato.
Negli Stati Uniti sono in calo i rendimenti dei titoli di Stato. Gli investitori ipotizzano che un rallentamento dell’economia potrebbe indurre la Federal Reserve ad abbassare ulteriormente i tassi. Un bond decennale paga il 4,2%, 8 punti bade meno di venerdì. Rendimenti in leggera discesa pure in Europa. Un Btp a 10 anni offre il 3,94% (- 1), l’equivalente francese il 3,53% (-2), il bund tedesco il 2,82% (- 2). Infine, il Bitcoin cala sotto gli 80mila dollari. La criptovaluta perde oltre il 2% a 78.753 dollari. Nell’incertezza si fugge dagli asset più rischiosi.