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Ultimo aggiornamento: 16:34 del 9 Marzo

“In un anno 65 brasiliani sono diventati italiani grazie a un antenato del 1880”: l’inchiesta di Presadiretta svela i paradossi della cittadinanza

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Nella puntata dal titolo Cittadinanza all'italiana, Presadiretta svela le contraddizioni e i paradossi della legge del 1992
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Domenica 9 marzo, in prima serata su Rai 3, Presadiretta affronta uno dei temi più caldi e divisivi del dibattito politico: chi ha davvero diritto alla cittadinanza italiana? Nella puntata dal titolo Cittadinanza all’italiana, le inchieste firmate da Francesca Nava, Marianna de Marzi, Lorenzo Grighi e Marco della Monica, svelano le contraddizioni e i paradossi della legge sulla cittadinanza italiana del 1992, tra piccoli Comuni sommersi dalle richieste di cittadinanza per diritto di sangue e Tribunali al collasso. Mentre da un lato oltre 60 milioni di italo-discendenti nel mondo, grazie al principio dello ius sanguinis, hanno diritto alla cittadinanza italiana – senza limiti generazionali e senza aver mai vissuto nel nostro Paese – dall’altro lato abbiamo un vero e proprio percorso a ostacoli per quegli stranieri extracomunitari, che nascono, vivono e lavorano in Italia. Centinaia di migliaia di bambini nati in Italia da genitori stranieri sono costretti ad aspettare i 18 anni per diventare cittadini italiani. E sullo sfondo, un vero e proprio business da milioni di euro, che ruota attorno al riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, soprattutto da parte di cittadini brasiliani, che rivendicano un antenato italiano, emigrato in Brasile anche 150 anni fa. La legge n.91 del 1992 va riformata?

PresaDiretta, domenica 9 marzo a partire dalle 20.30 Rai3

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